Brescia, istruttrice di ginnastica ritmica interdetta per maltrattamenti

Un’istruttrice federale di ginnastica ritmica è stata interdetta per maltrattamenti, a Brescia.

Tutto è iniziato lo scorso settembre. Una madre denuncia alla Polizia presunte condotte illecite dell’allenatrice di un’Accademia per atlete di ginnastica ritmica, affiliata alla “Federazione Ginnastica d’Italia” con sede nel Bresciano. La donna riferisce di violenze durante gli allenamenti nei confronti delle figlie e di altre giovani ginnaste tra i 10 e i 14 anni.

Da lì un’intensa attività investigativa: audizioni protette delle presunte persone offese minorenni, videoregistrate e assistite da una psicologa. Vengono ascoltate oltre venticinque persone, tra vittime, testimoni, genitori delle ginnaste, colleghi dell’indagata, psicologi cui si erano rivolte talune atlete e i vertici della Federazione nazionale. Ancora, viene effettuata l’analisi degli apparecchi telefonici e dei dispositivi telematici che permettono di recuperate tracce delle chat di messaggistica pregresse e di riprese video di alcuni episodi, effettuate anche dalla stessa indagata.

Contestate presunte illecite condotte contro 8 ragazze fra i 10 e 14 anni

Alla fine gli elementi raccolti confermano il quadro indiziario. Si spiega fra l’altro l’abbbando di diverse ragazze anche a fronte di prospettive di grande successo sportivo, persino in campo internazionale. Vengono contestate presunte illecite condotte nei confronti di otto ragazze minorenni (di età compresa tra i 10 ed i 14 anni).

Il Giudice ravvisa il delitto di maltrattamenti, aggravati dalla minore età delle vittime, in un contesto parafamiliare. Il luogo infatti è una scuola sportiva in cui le minori sono affidate all’istruttrice per ragioni di educazione, sportiva ma anche scolastica. Si tratta, infatti, di un centro semiresidenziale nel cui ambito le giovani atlete trascorrono l’intera giornata tra allenamenti ed impegni di istruzione, dalle otto del mattino fino a tarda sera.

Il Giudice ha quindi emesso a carico dell’indagata un’ordinanza cautelare interdittiva, applicativa del divieto temporaneo di esercitare la professione di allenatrice sull’intero territorio nazionale per un anno.

(foto di Pixabay)

 

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Redazione

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