Lo Stato di emergenza è scattato in Canada. Negli ultimi 5 giorni sono morte più di 719 persone a causa del caldo estremo e degli incendi che questo ha innescato. Solo nella British Columbia, nel Canada occidentale, si sono registrati 486 decessi e migliaia i ricoveri.
A riferirlo i media canadesi che comunicano anche la distruzione per il 90 per cento del villaggio di Lytton, colpito da un incendio causato dopo che si è registrata la temperatura record di 49,6°C. “Molti di questi decessi hanno riguardato persone anziane che vivevano da sole con una ventilazione al minimo“, ha precisato Lisa Lapointe, Funzionaria governativa che sta conducendo un’indagine.
Inoltre, secondo quanto riportato edifici, strade e altre infrastrutture pubbliche si stanno letteralmente sciogliendo al Sole. Il problema, infatti, è che queste strutture non sono state costruite per resistere a certe temperature. A Portland, in Oregon, i servizi di tram sono stati sospesi per tre giorni dopo che le alte temperature hanno sciolto le linee elettriche. L’Ottawa ha deciso di inviare aerei militari per evacuare le città e combattere i roghi. Il Primo Ministro Justin Trudeau ha annunciato che convocherà una task force per affrontare l’emergenza e ha parlato con il premier della Columbia Britannica, nonché con i sindaci locali e i capi indigeni delle comunità minacciate. Elicotteri e aerei da trasporto Hercules saranno inviati per portare via circa 1.000 persone in fuga dagli incendi.
Anche l’Iraq sotto la morsa del caldo
“Questo non è un evento unico. Queste sono condizioni che potrebbero ripresentarsi, potenzialmente abbastanza frequentemente, nel nostro prossimo futuro a causa dell’aumento del riscaldamento globale” ha dichiarato Gizmodo Deepti Singh, Assistente Professore alla Washington State University di Vancouver.
Non solo il Canada è in stato d’allerta; anche l’Iraq in questo momento è stretto nella morsa del caldo estremo. Temperature a oltre 50 gradi e forniture elettriche in gran parte sospese a partire dalla notte scorsa.