L’idea innovativa è quella di trasformare la pasta corta forata in pasta lunga per farne delle cannucce. Da qui è nata Canù, la cannuccia di pasta biologica al 100%, fatta di mais o riso, anche gluten-free, no ogm, da mangiare ma buona anche per il riciclo. La produce una cooperativa marchigiana che si occupa da anni di agricoltura biologica.
Che l’idea sia buona e possa ispirare il mondo del design nella preparazione di cocktail e aperitivi se ne sono accorti in molti. Non a caso la cannuccia che “si mangia e si ricicla”è in corsa per il Compasso d’Oro Award 2022, il più antico e autorevole premio mondiale di design.
Inoltre è stata inclusa nell’Adi Design Index 2020, ovvero l’elenco dei 289 prodotti o servizi selezionati per partecipare al concorso ed è inserita tra gli 11 che concorrono per il Food Design.
Una mini rivoluzione che consente di rispettare la Direttiva europea 904, sulla plastica monouso, la cosiddetta Sup (Single-use plastic products), entrata in vigore recentissimamente, il 3 luglio scorso ,al momento non ancora recepita in Italia e per la quale è in corso una trattativa con Bruxelles.
“Canù”una soluzione per un mondo libero dalla plastica
L’obiettivo:combattere l’inquinamento derivante dalla dispersione degli oggetti di plastica nell’ambiente, in particolare, in mare.
Un qualcosa di semplice ma di importante che “porta con sé una soluzione”: un piccolo segno di pace con l’ambiente verso un mondo plastic-free.