Rinviata, a data da destinarsi l’udienza del prossimo 20 novembre, per consentire alla difesa di Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio, di visionare per la prima volta i reperti della vittima.
A stabilire il rinvio il Presidente della Corte d’Assise di Bergamo, dopo che i legali della difesa hanno presentato un “ricorso straordinario per errore materiale o di fatto” della sentenza della Corte di Cassazione del 21 novembre 2021. Tale ricorso consentirebbe agli avvocati di Bossetti di visionare e analizzare gli abiti della giovane e la traccia genetica che è la prova regina contro Bossetti.
Accogliendo la richiesta dei legali, la corte ha ritenuto di attendere la decisione della Suprema Corte. Questo perché nell’udienza le parti avrebbero potuto solo guardare quanto conservato da anni negli scatoloni (leggings, slip, scarpe, felpa, giubbotto della 13enne). Nel ricorso, come riporta Adnkronos, i legali evidenziano come nella sentenza depositata il 26 luglio 2023 i giudici della Cassazione sottolineano come l’autorizzazione “deve ritenersi irrevocabile, valida, vigente, intangibile e non può essere in alcun modo discussa“.
Tuttavia, secondo la difesa, è stato commesso un “evidente errore di fatto“, col riferimento al provvedimento del 27 novembre 2019 emesso dal presidente del tribunale di Bergamo e inserendo “erroneamente” la nota del 2 dicembre 2019. In quell’occasione lo stesso giudice orobico ha rettificato la decisione di soli cinque giorni prima, precisando che l’autorizzazione concerne la mera ricognizione dei corpi di reato.