Catania: 15 indagati per truffa su carburanti

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catania e i funzionari dell’Agenzia delle accise, delle dogane e dei monopoli della DT VII Sicilia hanno dato esecuzione, nelle Province di Catania, Palermo, Enna, Catanzaro e Reggio Calabria, a un’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania ha disposto misure cautelari reali per un valore di circa 25 milioni di euro nei confronti di 8 società, 2 ditte individuali e 13 indagati, ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa su prodotti energetici nonché di infedele dichiarazione dei redditi, emissione di fatture per operazioni inesistenti e omessa dichiarazione dei redditi al fine di evadere l’imposta sul valore aggiunto.

L’indagine ha riguardato due distinti gruppi criminali che avrebbero commercializzato: prodotti petroliferi illecitamente introdotti nel territorio nazionale, per la successiva rivendita a basso costo, in evasione dell’IVA e delle accise; gasolio uso agricolo e miscele non autorizzate, fraudolentemente destinati all’uso autotrazione.

Le investigazioni, eseguite attraverso attività tecniche, di riscontro sul territorio, analisi documentali e richieste di mutua assistenza e cooperazione amministrativa, hanno consentito, nell’attuale stato del procedimento in cui non è stato ancora instaurato il contraddittorio con le parti, di ricostruire i sistemi di frode che gli indagati avrebbero utilizzato.

Le ipotesi investigative sarebbero corroborate anche dall’esecuzione di specifici riscontri sulla reale movimentazione dei prodotti energetici in ambito regionale, che hanno portato al sequestro di oltre 125.000 litri di carburanti di illecita provenienza, unitamente ai mezzi e alle attrezzature utilizzate per il trasporto e lo stoccaggio della merce.

All’esito dell’attività svolta, è stata data esecuzione alla misura disposta dalla A.G. etnea, su proposta di questa Procura europea, di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di denaro, beni e altre utilità nella disponibilità delle predette persone fisiche e giuridiche, in tutto 13 indagati e 10 soggetti economici, fino a concorrenza dell’importo di circa 25 milioni di euro, ritenuto il profitto dell’ingente evasione dell’IVA (pari a circa 16 milioni di euro), delle accise e dell’imposta di consumo.

 

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Redazione

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