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CDM: Nadef, caro energia, estrazione gas, Decreto Ministeri, ONG

“Oltre 30 miliardi fino alla fine del 2023 per affrontare la questione energetica”. E una chiara visione: non solo affrontare l’emergenza, ma anche lavorare per l’indipendenza energetica del Paese. Questo l’annuncio del Premier Meloni, nella conferenza stampa al termine dei Consiglio dei Ministri di ieri. Accanto a lei il Sotto segretario di Stato Mantovano e i Ministri dell’Interno Matteo Piantedosi, dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e della Transizione Ecologia Gilberto Pichetto Fratin.

Primo tema: l’approvazione della NADEF, atto propedeutico alla legge di bilancio. “Per il 2022 Liberiamo circa 9 miliardi e mezzo che la prossima settimana intendiamo utilizzare per il caro energia, per prorogare fino alla fine dell’anno i provvedimenti in essere e immaginare nuove misure su cui stiamo lavorando” spiega il Premier. “Per il 2023 – continua – immaginiamo un obiettivo di indebitamento programmativo pari al 4,5%, fino al 3% nel 2025″. Si tratta di circa 23 miliardi liberati che ugualmente saranno destinati in via esclusiva al tema del caro energia. “Una crescita reale dello 0,6% del PIL, una previsione molto ottimistica”, ha commentato Giorgetti. La manovra garantisce “la discesa dell’indebitamento che si staglia a circa il 141% nel 2025” aggiunge il Ministro. Poi annuncia un Decreto energia già per la prossima settimana.

Gas: oltre l’emergenza, l’indipendenza del Paese

Un’altra misura approvata, configurata come emendamento al Decreto aiuti, in conversione in Parlamento riguarda l’estrazioni di gas italiano. Come si intende lavorare? Ampliando le concessioni in essere, immaginando nuove concessioni e chiedendo ai concessionari di mettere a disposione da subito, da Gennaio, fra 1000 e 2000 miliardi di metri cubi di gas da destinare alle aziende gasivore a un pezzo calmierato. Per i primi due anni si parla di individuare il 75% del gas potenziale estraibile. “Un segnale chiaro che vogliamo affrontare la questione energetica non solo sul piano emergenziale, ma interrogandoci su come essere indipendenti e autonomi, mettendo in sicurezza anche il nostro sistema produttivo, oltre le famiglie” ribadisce il Presidente del Consiglio.

Più fonti, più sicurezza energetica, prezzi calmierati sul fronte del sistema impresa, in sintesi. “Viene autorizzata l’estrazione da giacimenti nazionali che abbiano capacità superiore a 500 milioni di metri cubi. Si stima una quantitè di 15 miliardi di metri cubi sfruttabile nell’arco di 10 anni da parte dei richiedenti concessionari. Tutto al di sotto dle 45° parallelo con unica eccezione del ramo Goro del fiume Po'” spiega il Ministro Pichetto. Il GSE ‘acquista’ il gas e lo ridistribuisce ai gasivori con un prezzo a tetto fra 50 e 100 euro. “Il prezzo sarà valutato su una percentuale di rapporto rispetto all’andamento di gas, ma con un tetto massimo” ribadisce Meloni.

Altro punto, il Decreto Ministeri. “Racconta bene quali sono le nostre priorità” commenta il Premier. Si tratta di due approvazioni: la proroga del commissariamento della Sanità nella Regione Calabria e il riordino delle competenze dei Ministeri. Due le finalità per quest’ultimo. “La prima, quella di rendere coerente la sostanza delle competenza di ciascun Ministero alla nuova denominazione, l’altra di istituire due comitati interministeriali: uno per il Made in Italy e l’altro sul mare, per coordinare e razionalizzare due settori strategici” spiega il Sottosegretario Mantovano.

Il Ministro Piantedosi, infine, entra sulla questione di ONG e navi nel Mediterraneo e dei migranti, facendo riferimento alla Humanitas 1, questione aperta. “Il provvedimento interministeriale che abbiamo condiviso è il primo con cui prendiamo posizione nei confronti di una prima nave ONG che è entrata in acque territoriali. Adesso è a qualche miglia di Catania. Senza fornirci identificazioni delle persone, dove erano state tratte in salvo e se avessero messo al corrente queste persone delle opportunità che la normativa concede. Non ci hanno dato conto” spiega il Ministro. Cosa sarà fatto? “Il provvedimento – spiega meglio Piantedosi – impone alla nave, quando arriverà, di permanere in acque territoriali solo per consentirci di vedere tutte le emergenze a bordo delle persone di cui ci faremo carico: rispettiamo le esigenze delle emergenze di queste persone. Le altre dovranno essere riportate fuori dalle acque territoriali”.

Il prossimo Consiglio dei Ministri dedicato all’energia è in programma il prossimo 24 novembre.

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