In discussione oggi sul tavolo del CdM il Decreto legge con le misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari.
Il provvedimento – annunciato dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, dopo l’escalation di episodi nell’ultimo mese, si compone di 5 articoli, nella bozza del Dl visionata e riportata dall’Adnkronos Salute.
Si rafforzano le pene, prevedendo una pena aggrava per il reato di danneggiamento all’interno delle strutture sanitarie o socio-sanitarie pubbliche e private.
L’articolo 1, infatti, che va a modificare l’articolo 635 del Codice penale, prevede la reclusione da 1 a 5 anni e la multa fino a 10mila euro.
L’articolo 2 va a modificare gli articoli 380 e 382 bis del Codice di procedura penale e prevede che, “quando non è possibile procedere con l’arresto per ragioni di sicurezza o incolumità pubblica o individuale, si considera” l’autore della violenza “in stato di flagranza sulla base di documentazione video-fotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informativa o telematica, dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto. Sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le 48 ore dal fatto”.
L’articolo 3 prevede che le telecamere all’interno delle strutture sanitarie andranno segnalate nel rispetto della privacy, mentre all’articolo 4 si precisa che dal decreto “non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
L’articolo 5 ricorda infine che l’entrata in vigore del Dl, che sarà presentato alle Camere per la conversione in legge, scatta il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.