Cina: le sanzioni contro l’Afghanistan sono controproducenti. Bocciate

La Cina ha deciso di bocciare le sanzioni all’Afghanistan definendole “controproducenti“.  La proposta è arrivata dal Ministro degli Esteri britannico Dominic Raab che aveva dichiarato al Telegraph di aver proposto durante il G7 l’avvio di sanzioni contro l’Afghanistan.

Proposta accettata anche da Biden che alla domanda se sosterrebbe la spinta della Gran Bretagna per le sanzioni e se i talebani commettessero abusi, il Presidente americano ha detto: “La risposta è sì. Dipende dal comportamento“.

Di un altro parere, invece, la Cina che tramite il suo Ministero degli Esteri Wang Wenbin ha dichiarato: “La comunità internazionale dovrebbe incoraggiare e spingere la situazione afghana verso una direzione positiva. Le sanzioni arbitrarie contro i talebani non risolveranno il problema in Afghanistan“. 

Wang Wenbin durante il suo discorso ha definito le sanzioni “un atto controproducente per la risoluzione dei conflitti interni“.

Il Ministro Wang Wenbin ha poi dichiarato quanto gli Stati Uniti stiano usando il loro “potere” in modo “egoistico e prepotente

Gli eventi attuali in Afghanistan ci dicono chiaramente quali sono le regole e l’ordine di cui parlano gli Stati Uniti. Gli Stati uniti possono condurre arbitrariamente un intervento militare in un Paese sovrano e senza sentirsi responsabili delle sofferenze delle persone in quel Paese. Gli Stati uniti possono andare e venire come desiderano e non hanno bisogno dell’approvazione della Comunità Internazionale. Nemmeno quella degli alleati per difendere “l’America prima di tutto”; gli Stati Uniti possono arbitrariamente diffamare, sopprimere, costringere e prevaricare altri paesi e senza pagare alcun prezzo. Questo è l’ordine che gli Stati Uniti vogliono. Gli Stati Uniti cercano costantemente di usare regole e ordine per difendere il loro comportamento egoistico e prepotente. Ma in quanti continueranno a credergli adesso?

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