Clima, organizzazioni ambientaliste chiedono il sostegno del Parlamento Ue per il regolamento del metano

Roma, 8 mag. (Adnkronos) – Oggi, le principali organizzazioni ambientaliste europee si sono rivolte ai membri del Parlamento europeo per chiedere il loro sostegno al regolamento sul metano, un importante atto legislativo finalizzato a combattere il riscaldamento globale e a garantire la sicurezza energetica riducendo le emissioni di metano nel settore energetico. Le organizzazioni, tra cui Climate Action Network (Can) Europe, Instrat Foundation, 2Celsius, Agenzia investigativa ambientale, Environmental Defense Fund Europe, Food & Water Action Europe (Fwae), Clean Air Task Force (Catf), Deutsche Umwelthilfe (Duh) e Ember, hanno espresso profonda preoccupazione per gli emendamenti 268-280 presentati da un piccolo gruppo di membri del Parlamento, che minerebbero gli accordi raggiunti nelle commissioni Envi-Itre e indebolirebbero il campo di applicazione del regolamento.
Tali emendamenti, si legge in una nota, includono proposte che consentirebbero esenzioni alle norme ambientali e alle misure di sicurezza, limitando la responsabilità delle imprese e favorendo interessi economici a breve termine di settori industriali specifici a scapito della sostenibilità a lungo termine. Questo potrebbe compromettere gli sforzi per affrontare i cambiamenti climatici, la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute pubblica. Ciò solleva preoccupazioni sulla trasparenza e l’equità nel processo decisionale, con il rischio di influenze indebite sulle politiche ambientali.
“Sosteniamo la relazione votata il 26 aprile dalla commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) e dalla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (Itre) del Parlamento europeo, afferma Flavia Sollazzo, senior director, Eu Energy Transition, Environmental Defense Fund Europe. “Purtroppo, prima del voto in plenaria del 9 maggio, un piccolo numero di membri del Parlamento europeo ha presentato un’ulteriore serie di emendamenti. Questa nuova serie è molto preoccupante perché sovverte il campo di applicazione del regolamento stesso. Ignorare il forte accordo inizialmente raggiunto da Envi e Itre -aggiunge Sollazzo- creerebbe scappatoie che potrebbero esentare le aziende da nuove regole e persino invitare le compagnie petrolifere e del gas a sottostimare le emissioni di metano.”
Per la senior director “se il parlamento europeo vuole fare la sua parte per concretizzare l’ambizione del green deal europeo e per ridurre le emissioni di metano, è fondamentale che sostenga l’attuale versione del rapporto approvato da Envi e Itre, contestando i nuovi emendamenti 268-280. In caso contrario, si pregiudicheranno gli obiettivi climatici dell’Ue e il suo ruolo di leader nello sforzo globale per ridurre le emissioni di metano”.
Sollazzo sottolinea come “il metano è un gas serra estremamente potente, con un impatto sul cambiamento climatico oltre 80 volte superiore a quello dell’anidride carbonica nell’arco di 20 anni. La mitigazione delle emissioni di metano rappresenta quindi una soluzione cruciale per prevenire effetti climatici irreversibili, offrendo al contempo benefici economici alle imprese e ai cittadini europei. Si stima che le perdite di metano che potrebbero essere evitate ammontino a circa 600 kt all’anno, pari al consumo di gas di quasi 1 milione di case francesi”.
La senior director sottolinea inoltre come “l’indagine dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), circa l’80% delle opzioni per ridurre le emissioni di metano nell’industria petrolifera e del gas potrebbe essere attuato senza costi netti. La relazione congiunta sul regolamento sul metano, preparata dalle commissioni Envi e Itre, ha raggiunto importanti compromessi sulle misure più efficaci per ridurre le emissioni di metano nell’Ue, ricevendo un sostegno trasversale nelle commissioni e gruppi politici”.

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Adnkronos

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