Come sta cambiando in Italia il contenzioso tra gli intermediari finanziari e la clientela

La lettura della Relazione per il 2020 dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie – ACF si presta ad alcune considerazioni. Che vanno al di là dell’aspetto quantitativo, certamente importante, del numero di ricorsi accolti, della quantità di indennizzi riconosciuti ai risparmiatori/investitori, etc.

L’ACF e l’Arbitro Bancario Finanziario

L’ACF, che ormai ha tagliato il traguardo quinquennale della propria operatività, risultando affiancato dagli inizi del 2017 all’Arbitro Bancario Finanziario, quale esempio di successo di strumento stragiudiziale gratuito a disposizione dei risparmiatori/investitori per la risoluzione delle controversie con gli intermediari finanziari, fornisce, infatti, una fotografia puntuale degli ambiti in cui queste controversie si sviluppano.

La Relazione, legata all’operatività dello scorso anno, in questa specifica ottica, fornisce elementi di conferma e spunti innovativi. Partendo dagli elementi di conferma, emerge, tra le aree di contenzioso, la centralità della redazione del questionario di profilatura e della valutazione di adeguatezza e appropriatezza dell’investimento proposto ed effettuato. Un aspetto, che costituisce un momento fondante del rapporto cliente intermediario e che rivela, come autentica cartina di tornasole, il livello di fiducia riscosso dall’intermediario presso la propria clientela. In altri termini, qualsiasi controversia legata a questo aspetto è indice di un’incrinatura di quell’elemento fiduciario, che è alla base della nascita e del mantenimento del rapporto intermediario – cliente.

Attenzione al trading online

Passando agli spunti innovativi, nella Relazione dell’ACF si impone all’attenzione il tema del trading online. Un fenomeno che, in questi tempi di lockdown legato al diffondersi della Pandemia da Covid ’19, ha sicuramente registrato un marcato incremento di accessi e di operatività anche da parte di persone relativamente poco esperte di mercati finanziari e di prodotti di investimento.

Ecco, allora, che, in questa particolare area di contenzioso, l’attività dell’ACF, da un lato si contraddistingue per riportare nell’ alveo dei principi generali di correttezza, di buona fede e di diligenza, le rimostranze avanzate dalla clientela. Dall’altro non risparmia la propria attenzione e le eventuali conseguenti  censure agli intermediari, qualora si  riscontrino manchevolezze nei sistemi operativi sul piano dell’efficienza qualitativa e della sicurezza. Con in più una notazione interessante in tema di warning da inviare a quei clienti che utilizzino questo strumento del trading online in modo compulsivo rispetto alle proprie abitudini e alle proprie disponibilità finanziarie, ferma restando la loro libertà di scelta dei propri comportamenti.

In definitiva, una lezione significativa, che, tra vecchio e nuovo, ci mostra come in Italia stiano evolvendo gli orientamenti e le preferenze della clientela in tema di investimenti e come lo stesso Arbitro si stia prodigando per contribuire a un decisivo miglioramento del livello di educazione finanziaria nel Paese.

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