Conte Dracula: chi visita il suo Castello riceve un vaccino gratis

La Romania, uno dei Paesi dell’Europa Centrale dove gli abitanti sono tra i meno propensi alla vaccinazione, ha indetto un’iniziativa a dir poco singolare, sia per incentivare il turismo che la campagna vaccinale. Chiunque visiterà il Castello del Conte Dracula, riceverà un vaccino omaggio. La maratona di vaccini Pfizer è stata annunciata direttamente su Facebook, dalla pagina del Castello situato in Transilvania.

Da quanto si può leggere sul post “tutti i beneficiari riceveranno un attestato di coraggio e, se sceglieranno di visitare il Castello, avranno libero accesso alla Mostra degli strumenti medievali di tortura”.

Il Castello in questione, risalente al 1388, è situato fuori dalla città di Brasov. Assomiglia all’abitazione del famigerato vampiro nato dalla penna di Bram Stoker. Ma quanto la fantasia si separa dalla realtà?

La vera storia del Conte Dracula

In molti sono convinti che il personaggio di Dracula sia ispirato a un sovrano vissuto nel XV secolo: Vlad III di Valacchia Hagyak, meglio conosciuto solo come Vlad. Oppure con il suo nome patronimico, Dracula, essendo un membro della Casa dei Drăculești, un ramo collaterale della Casa di Basarab.

Questo personaggio, però, è passato alla storia con un altro nome: Vlad l’Impalatore. Il soprannome l’Impalatore, deriva dalla sua predilezione a impalare i nemici. Durante la sua vita, la reputazione di essere un uomo crudele e sanguinario, si diffuse in tutta Europa e, principalmente, nel Sacro Romano Impero.

Sicuramente lo scrittore irlandese s’ispiro al sanguinario sovrano, per quanto riguarda il nome del mostro del suo libro. Ma in molti sono convinti che il vero vampiro non era affatto Vlad l’Impalatore, ma bensì una donna: la Contessa Erzsébet Báthory, soprannominata la Contessa Dracula o la Contessa Sanguinaria.

Chi era Erzsébet Báthory?

Nata nel nel 1560 a Nyírbátor, un villaggio nel nord-est dell’attuale Ungheria, ma venne allevata nella proprietà di famiglia di Ecsed, in Transilvania.

Dopo la morte del marito divenne una sadica con i propri servitori, soprattutto con quelle di sesso femminile. Era ossessionata dalla magia nera e voleva conquistare, se non la vita eterna o la longevità, l’eterna giovinezza. La Contessa era convinta che per arrivare al suo obbiettivo, doveva fare il bagno immersa nel sangue delle vergini. Questa convinzione è nata da un episodio. Dei testimoni affermarono che un giorno, dopo aver percosso una domestica, alcune gocce di sangue di questa colarono sulla mano della Contessa. La Báthory credette, in seguito, che in quel punto specifico della mano la sua pelle fosse ringiovanita.

Si stima che abbia cominciato ad uccidere nel periodo tra il 1585 e il 1610. Cominciò a torturare e ad uccidere barbaramente giovani contadine, e in seguito, anche le figlie della piccola nobiltà.

Ma quello si rivelò un errore fatale. Quando le denunce per le sparizioni delle giovani aristocratiche arrivarono alla Chiesa cattolica, l’Imperatore Mattia II intervenne ordinando un’indagine sulla nobildonna. Gli inviati dell’imperatore entrarono di nascosto nel castello e colsero sul fatto la Báthory mentre torturava alcune ragazze. In più trovarono anche, in molte stanze e in diverse celle, cadaveri straziati e donne ancora vive con parti del corpo amputate.

Erzsébet Báthory fu incriminata e murata viva in una stanza del suo stesso Castello, con un foro per ricevere il cibo. Morì quattro anni più tardi, nel 1614, lasciandosi morire di fame in quella cella.

La Báthory, secondo quanto si apprende dalle fonti storiche, uccise più di 650 ragazze, facendo di lei la più efferata e più grande assassina seriale della storia.

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