Milano Finanza da oggi in edicola, ha calcolato banca per banca che i costi dei conti correnti sono aumentati del 7% rispetto a un anno fa, poco meno del tasso di inflazione acquisita in Italia nel 2022, pari all’8,1%. Il canone annuo per una famiglia con operatività media può superare ora i 200 euro.
I rendimenti dei conti correnti continuano a essere praticamente ridotti a zero e questo nonostante la BCE abbia alzato i tassi di interesse quattro volte da luglio scorso, portandoli al 2-2,5% e 2,75% a seconda della tipologia di riferimento.
Le banche tradizionali – scrive Mf-Milano Finanza dopo aver messo a confronto, istituto per istituto, i costi dei conti correnti presenti sul mercato, nella fase storica attuale devono difendere i loro bilanci, sotto pressione per via dell’andamento negativo del mercato, del calo delle commissioni del risparmio gestito e per la frenata dell’economia. Aumentare i tassi sui conti correnti non porterebbe loro vantaggi, anzi sarebbe un costo aggiuntivo.
Per gli investitori, però, i rincari sui conti comportano un doppio costo: infatti, da una parte il prezzo del parcheggio imposto dalla banca, dall’altra l’inflazione, che in assenza di remunerazione erode ancora di più la liquidità infruttuosa depositata sui conti.
Dopo un 2022 fortemente negativo per i mercati, i risparmiatori italiani hanno timore di tornare a investire, e i depositi della liquidità sono ai ridotti ai massimi storici.