“Corona Pass”: Danimarca primo paese europeo verso la normalità

Data storica in Danimarca quella di ieri, martedì 6 aprile, per la revoca di alcune restrizioni imposte a causa del coronavirus; e per poter tornare alla normalità, lo stato ha deciso di far partire anche il “corona pass“. Ovvero il documento digitale o cartaceo che permette ai danesi di riniziare a utilizzare servizi fino a ieri chiusi.

La Danimarca è il primo paese europeo ad avere introdotto un certificato per i vaccinati, i negativi e i già contagiati, che permette di entrare nei negozi e fare attività precluse a tutti gli altri. Ma come funziona? La certificazione si può ottenere se si sono ricevute entrambe le dosi del vaccino; se si ha un risultato negativo di un tampone effettuato nelle precedenti 72 ore; o se si è già contratto il virus: in quest’ultimo caso il pass è valido dopo 2 settimane dalla negatività e per altre 10 settimane.

Israele e Danimarca come esempio

Il “corona pass” danese è simile per certi versi al più noto “Green Pass” israeliano. Potrebbe quindi diventare un modello per altri governi europei che stanno discutendo di come regolare le riaperture e tornare alla normalità; soprattutto dopo l’ultima ondata della pandemia. Le autorità danesi hanno detto che il “corona pass” è una misura provvisoria, da usare fino a quando la maggior parte della popolazione non sarà vaccinata, cioè fino a dopo l’estate. I servizi disponibili dipendono dal graduale allentamento delle restrizioni. Martedì per esempio sono stati riaperti parrucchieri, tatuatori, scuole guida e ristoranti con i tavoli all’aperto: ci si potrà andare, ma solo presentando il pass. Non c’è l’obbligo invece per le scuole e le università, che pure hanno ricominciato in presenza lo stesso giorno.

Dal 6 maggio in Danimarca si potrà andare anche nei cinema, teatri, musei e ristoranti al chiuso, mentre per il 21 maggio sono previste le maggiori riaperture, cioè quando si spera che quasi tutte le persone con più di 50 anni saranno state vaccinate.

Il “corona pass” e i suoi problemi

Uno dei problemi principali del “corona pass” è che i controlli sono affidati a negozianti e gestori all’ingresso delle proprie attività: molti di loro in Danimarca si sono lamentati di avere eccessive responsabilità. A Copenhagen ci sono state proteste da parte di gruppi più o meno organizzati che hanno iniziato da tempo una campagna contro le restrizioni. Le critiche derivano anche dal fatto che sono state previste sanzioni per chi non rispetta le nuove regole sul certificato: i negozianti rischiano multe da 400 a 6mila euro, mentre per i clienti multe da 330 euro.

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