Coronavirus: facciamo un pò di chiarezza sul vaccino

In questi giorni sono partite le vaccinazioni contro il coronavirus e tante notizie si sono susseguite in merito ad esso.

Tante, troppe, di queste notizie arrivano dai gruppi no vax o di negazionisti che vedono nel vaccino la possibilità di contrarre nuove patologie.

Di non sapere cosa ci sia dentro e quindi di non sapere cosa succederà in futuro o, nella peggiore dei casi, ricevere insieme al vaccino il famoso microchip di controllo.

In molti si sono chiesti come abbia fatto un vaccino ad essere pronto in meno di un anno, domanda che molti si sono fatti dopo aver ricevuto la laurea in medicina direttamente da google.

Lo sviluppo di un vaccino è un processo complesso che richiede un lungo lavoro di indagine dei meccanismi biologici del microrganismo, per comprenderne il funzionamento, e le sue modalità di interazione con l’uomo. Normalmente si protrae per 10-15 anni.

Ma il grave impatto della pandemia, dovuto al coronavirus, sui sistemi sanitari e sull’economia globale ha però richiesto un intervento urgente a cui le autorità sanitarie internazionali hanno risposto stipulando accordi con le più potenti case farmaceutiche.

Quindi rispetto al tradizionale iter di produzione di un vaccino, si sono intrapresi processi abbreviati rispetto alla normale timeline.

Coronavirus: verità e fake news

Altre accuse vanno sulla possibilità che il vaccino RNA contro il coronavirus sia pericoloso perché modifica il codice genetico.

Ma queste persone non sanno che il compito dell’mRNA è solo quello di trasportare le istruzioni per la produzione delle proteine da una parte all’altra della cellula, per questo si chiama “messaggero”.

In questo caso l’RNA trasporta le istruzioni per la produzione della proteina utilizzata dal virus per attaccarsi alle cellule, la proteina denominata Spike.

L’organismo grazie alla vaccinazione produce anticorpi specifici prima di venire in contatto con il virus e si immunizza contro di esso.

Per quanto riguarda la possibilità di farsi iniettare insieme al vaccino contro il coronavirus un microchip che controllerebbe la massa credo non meriti risposta.

Probabilmente l’operazione spagnola di creare un registro per tutti coloro che non vogliano vaccinarsi è giusta e sarebbe giusto anche condividerlo con tutti i paesi europei.

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