Covid, “Italia si prepari”. Francia, Spagna e Gb: tamponi per arrivi da Cina

(Adnkronos) – Il Covid torna a spaventare l’Italia e non solo. Mentre si guarda con attenzione all’aumento dei contagi in Cina oggi e in particolare alla variante Gryphon, cresce il numero di Paesi che impongono tamponi ai viaggiatori provenienti dal gigante asiatico. E il Ministero della Salute avverte: Lo scenario legato alla pandemia è imprevedibile, necessario prepararsi per l’inverno.
Se ci sarà un aumento dei casi potremmo consigliare nuovamente l’impiego delle mascherine al chiuso ma oggi non siamo in questa situazione perché i dati sono in discesa e siamo sereni“, assicura il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

UNITA’ Di CRISI – Per valutare l’andamento della campagna di testing adottata in seguito alla ripresa del fenomeno pandemico nel gigante asiatico, si è riunita l’Unità di Crisi, con l’obiettivo di rispondere alla necessità di evitare che possano diffondersi in Italia possibili nuove varianti. Dalle prime attività di screening mirate al sequenziamento del genoma del virus, svolte presso gli aeroporti di Lazio e Lombardia, si conferma che non sono risultate nuove varianti di Sars-CoV-2 rispetto a quelle già presenti in Italia, si legge in una nota diffusa dal ministero in cui si sottolinea inoltre che i dati epidemiologici confermano come in Italia si registri ormai da tempo una tendenza al miglioramento di tutti gli indicatori.

LA CIRCOLARE – La circolare del ministero della Salute evidenzia che continueranno tutte le attività di sorveglianza, poiché è verosimile un aumento della pressione sui laboratori sia per la diagnostica, ma anche più in generale sulle reti di sorveglianza virologica a causa di una maggiore circolazione stagionale dei virus respiratori, è necessario che siano previsti meccanismi di rafforzamento dei sistemi in vigore. Sarà, infatti, essenziale assicurare un volume di sequenziamento sufficiente per monitorare i virus in circolazione e l’emergenza di nuove varianti virali e una adeguata capacità diagnostica dei laboratori. Pertanto, è fortemente raccomandato, per lo meno in contesti d’elezione quali ospedali e pronto soccorso, raccogliere campioni da sottoporre a test molecolare, per garantire in ogni regione e provincia autonoma un numero minimo di campioni da genotipizzare“, prosegue il documento.

MASCHERINE – L’utilizzo di mascherine è efficace nel ridurre la trasmissione dei virus respiratori e nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e sul funzionamento dei servizi assistenziali, potrebbe essere indicato il loro utilizzo in spazi chiusi, finalizzato in particolare a proteggere le persone ad alto rischio di malattia grave, si legge ancora nella circolare.

SMART WORKING – Nel caso di un eventuale sensibile peggioramento del quadro epidemiologico Covid, si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti, prevede la circolare.

OSPEDALI – Per la stagione invernale 2022-2023, “si ritiene indispensabile che i servizi sanitari regionali verifichino, e, se necessario, rafforzino il proprio stato di preparazione al fine di fronteggiare un eventuale aumento della domanda di assistenza per i casi di infezione da Sars-CoV-2″, raccomanda la circolare. Il Ministero sottolinea l’importanza che l’assetto organizzativo dei servizi sanitari dedicati al Covid-19 (con particolare riferimento alle dotazioni di posti letto ospedalieri) dovrà seguire dinamicamente gli andamenti della relativa domanda e della situazione epidemiologica, per limitare le ricadute della gestione della pandemia sulle cure di patologie diverse dal Covid-19 e sulle liste d’attesa per le prestazioni programmate.

In particolare si raccomanda la verifica della dotazione di posti letto in ricovero ordinario (area medica Covid) e in regime di terapia intensiva/sub-intensiva dedicati e da dedicare a pazienti Covid-19, da individuare ed attivare con modalità flessibile in base alla domanda; la disponibilità e corretta applicazione di protocolli ospedalieri formalizzati per la gestione in sicurezza dei pazienti (ricoverati a causa delle manifestazioni cliniche di Covid-19; ricoverati per altre cause presso reparti di diversa competenza nosologica e risultati positivi alla ricerca del virus Sars-CoV-2); la disponibilità e corretta applicazione di protocolli ospedalieri formalizzati per la disinfezione e sanificazione degli ambienti di soggiorno dei pazienti positivi alla ricerca del virus Sars-CoV2; l’ approvvigionamento – prosegue il documento – di materiali di consumo, strumentazione, dispositivi, diagnostici, farmaci, vaccini; la disponibilità di personale sanitario formato e continuamente aggiornato, che possa supportare i reparti ospedalieri e i servizi territoriali nel caso di un aumento del numero di casi tale da superare l’attuale capacità dei sistemi assistenziali e dei Dipartimenti di Prevenzione.

MINISTRO SCHILLACI – “Vorrei tranquillizzare tutti, i dati settimanali dell’Iss dimostrano che nell’ultima settimana i casi Covid” in Italia “sono in diminuzione e lo stesso i pazienti in terapia intensiva e le ospedalizzazioni. E’ una situazione tranquilla, i dati sono in calo”, ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, delineando il quadro del covid in Italia. “Stiamo seguendo il bollettino settimanale dell’Iss, quindi seguiamo l’incidenza e i dati, laddove aumenti l’incidenza consiglieremo al chiuso l’impiego della mascherina. Ma oggi non siamo in questa situazione” ha spiegato Schillaci.
Schillaci ha sottolineato che “siamo una nazione che ha dimostrato grande senso di responsabilità durante i periodi più duri del Covid, oggi bisogna convincere le persone più fragili a vaccinarsi, non è più l’epoca degli obblighi, avete visto quello che è successo in Cina. Io credo che in uno Stato maturo come il nostro, i cittadini responsabilmente si andranno a vaccinare”. “Con la campagna vaccinale” che ha fatto il ministero della Salute dal primo dicembre scorso, il consiglio è di vaccinarsi sia per il Covid che per l’influenza – ha aggiunto – In particolar modo dobbiamo proteggere le persone anziane e i fragili.

Poi, sulla quarta dose del vaccino anti-Covid, ha evidenziato che “tutti i cittadini seguendo i consigli del proprio medico di famiglia possono farla, anche chi è in buona salute“.

Quanto alla Cina, “finora siamo assolutamente tranquilli perché tutti i casi campionati” dai voli arrivati in Italia “dimostrano che ci sono tutte varianti di Omicron già presenti nel nostro Paese. Nei primi voli che sono arrivati a Malpensa, 1 passeggero su 2 era positivo, mentre a Fiumicino la percentuale è scesa tra il 10-20%. Quindi molti di meno“.

REZZA – La situazione Covid-19 in Italia “al momento è del tutto sotto controllo“, afferma il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, spiegando che le misure che l’Italia sta adottando rispetto alla situazione Covid-19 in Cina “le stiamo prendendo per cautela, non perché in questo momento esista un rischio forte di aggravamento della situazione in Italia o in Europa, ma perché è meglio essere cauti, come questa epidemia ci ha insegnato”, precisa il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute. “L’Italia – ricorda – è stata la prima ad adottare questi provvedimenti che – ha precisato – non vogliono essere discriminatori verso un Paese con cui abbiamo molti interscambi ma si tratta semplicemente” di misure “che tendono a valutare quella che è la variabilità virale di un Paese”.
Rezza ha poi spiegato che in Italia “abbiamo un’immunità elevata sia perché ci siamo vaccinati con vaccini efficaci, sia perché abbiamo coperture elevate soprattutto tra anziani e fragili, sia perché siamo stati esposti al virus, avendo avuto una serie di ondate con tante persone vaccinate che hanno fatto anche l’infezione naturale. In Cina invece i provvedimenti presi hanno impedito al virus di circolare e la copertura vaccinale con vaccini diversi dai nostri non è così protettiva, quindi – sottolinea Rezza – il virus circola rapidamente e se un virus circola molto rapidamente può mutare ma – avverte – non è detto che quelle mutazioni che il virus acquisirà e quindi eventuali sottovarianti o sottolignaggi di Omicron che stanno causando dei problemi in Cina, da noi siano pericolose“.

RIUNIONE PECHINO E OMS – Rappresentanti del governo cinese e dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno tenuto oggi una riunione in videoconferenza in cui hanno esaminato l’attuale situazione epidemiologica nel gigante asiatico, dove la revoca delle restrizioni è stata seguita da un aumento esponenziale del numero dei contagi. A riferirne è stato il ministero della Salute cinese, precisando che si è discusso di cure e vaccini, e della necessità di operare per porre fine alla pandemia il prima possibile, come riporta il breve comunicato.

VARIANTE GRYPHON – In Italia si conferma ‘Cerberus’ la sottovariante Omicron più diffusa. I dati mostrano che in questo arco temporale la quasi totalità dei casi Covid in Italia è dovuta alla variante Omicron, che costituisce il 99,95% dei sequenziamenti depositati. Il restante 0,05% è da attribuire a ricombinanti Delta/Omicron. La variante Gryphon, secondo i dati relativi al periodo 14 novembre-25 dicembre, risulta stabile rispetto agli ultimi mesi. Al momento le sequenze depositate nell’arco delle ultime sei settimane sono pari al 2% del totale, un valore sostanzialmente senza variazioni rispetto al bollettino mensile sulle varianti di novembre, curato dall’Istituto superiore di sanità.

TAMPONI PER CHI ARRIVA DALLA CINA – Cresce intanto il fronte dei Paesi che hanno reimposto controlli ai viaggiatori provenienti della Cina dopo l’impennata di contagi di Covid. Per primi si sono mossi alcuni Paesi asiatici, dall’India al Giappone, mentre in Europa, dopo l’Italia, anche Francia, Spagna e Gran Bretagna chiedendo loro un test negativo al coronavirus per poter entrare nel Paese.

Autore:

Adnkronos

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