Da Francoforte l’ennesimo segnale rassicurante per i mercati finanziari

Benché preceduto dalla comunicazione di dati macroeconomici sulla crescita del PIL e sull’andamento del tasso di disoccupazione decisamente incoraggianti, c’era grande attesa da parte dei mercati finanziari per le decisioni che sarebbero scaturite dal Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea della scorsa settimana.

In buona sostanza, l’esito finale del Consiglio della BCE, sicuramente rassicurante anche perché votato all’unanimità, ha confermato le caratteristiche complessive dell’intervento straordinario antipandemia da Covid’19. Come si ricorderà, si tratta di misure di sostegno ai mercati obbligazionari che prevedevano per il Programma Pepp una potenza di fuoco complessiva di 1850 miliardi di euro fino al marzo del prossimo anno  con acquisti mensili di 80 miliardi, che in questa fase di rilancio economico dovrebbero registrare una sforbiciata di una decina di miliardi, assestandosi sui 65/70 miliardi.

Inoltre, non si sono registrate novità sui versanti, sia del programma App (20 miliardi di acquisti al mese) degli speciali prestiti alle banche previsti dagli interventi TLTRO, che completano la cassetta degli strumenti predisposti da Francoforte per favorire la stabilizzazione dei mercati finanziari e creditizi.

Naturalmente la politica della navigazione a vista adottata dalla BCE prevede un ulteriore tagliando di verifica delle condizioni congiunturali nel mese di dicembre di quest’anno, ove potranno adeguatamente valutarsi, sia gli andamenti della pandemia che l’ evoluzione dei principali dati macroeconomici nell’ambito dell’Unione Europea, in particolare sul fronte dell’andamento del tasso di inflazione, dopo l’impennata registrata degli ultimi mesi.

Solo allora si potrà meglio comprendere quale atteggiamento caratterizzerà la politica della BCE in chiave di sostegno ai mercati obbligazionari e, soprattutto, verificare la possibilità di scongelare gli altri due versanti critici oggetto di attenzione da parte dell’Istituto di Francoforte: i tassi di interesse, ormai, da tempo in territorio negativo e le operazioni sistematiche di iniezione di liquidità ai mercati.

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