David Sassoli ci lasciava un anno fa

“Il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli – annunciò il suo portavoce Roberto Cuillo – si è spento alle ore 1.15 dell’11 Gennaio 2022 presso il CRO di Aviano (PN) dove era ricoverato“. Così, esattamente un anno fa, il mondo apprendeva la notizia della scomparsa di Sassoli.

Unanime  il cordoglio delle Istituzioni italiane ed europee e dei loro rappresentanti, dal Capo dello Stato Italiano alla Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, al Premier Mario Draghi e da tutto il mondo politico italiano.

Altrettanto partecipata e profondamente sentita fu la reazione delle persone attraverso i social, a testimoniare quanto, non solo la figura professionale e politica di Sassoli fosse stimata, ma quanto la sua umanità, la gentilezza, la sempre garbata determinazione e perché no, il suo sorriso, avessero creato un contatto stretto tra lui e il resto del mondo.

E  quanto fosse importante per David Sassoli il senso di comunità ce lo ricorda il suo ultimo video sui social, il 24 dicembre precedente, in cui oltre a fare gli auguri per le imminenti festività, disse: “Nessuno è al sicuro, da solo. L’unica risposta è la solidarietà”.

Nel primo anniversario della morte presentato un libro a lui dedicato

Nei giorni scorsi la presentazione del libro “David Sassoli. La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa”, a cura del giornalista e scrittore Claudio Sardo. Il volume è una raccolta dei discorsi di Sassoli durante il mandato di Presidente del Parlamento europeo.La prefazione è affidata al Presidente Sergio Mattarella, un modo per il Capo dello Stato di ricordare e rendere omaggio alla personalità e all’impegno profuso da Sassoli per la democrazia in Europa.

La prefazione del Presidente Mattarella

David Sassoli era mite e coraggioso. Aveva grande forza, che proveniva dalle sue convinzioni, dai suoi ideali, radicati nella fede e maturati nelle esperienze della vita. Anche per questo era aperto all’ascolto – scrive Mattarella -. Cercava di cogliere i segni nuovi dei tempi, considerava il dialogo un tesoro prezioso cui attingere non soltanto nei momenti di difficoltà. Il suo sorriso era un tratto di gentilezza, che esprimeva una spontanea empatia, espressione della sua cultura. David Sassoli ci manca. La sua testimonianza di correttezza e competenza nella professione giornalistica, poi di servizio, e quindi di guida, nelle istituzioni europee, costituiscono un patrimonio che è comunque ancora fra noi”.

 

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