Dieta Mediterranea patrimonio Unesco

Il 16 novembre 2020 la Dieta Mediterranea festeggerà i 10 anni di riconoscimento quale patrimonio culturale da parte dell’Unesco. Infatti nel 2010 l’Unesco riconobbe l’importanza di avere uno stile di vita basato su mangiare prodotti del territorio, in compagnia, assecondando i ritmi delle stagioni, valorizzando la ricchezza e la diversità delle colture tradizionali quindi riconobbe valore culturale a una pratica alimentare sostenibile, invitando il mondo a seguire il modello della dieta mediterranea.

Per celebrare il decennale, il Ministero dell’Ambiente ha promosso, insieme al Ministero degli Esteri e ai Ministeri delle Politiche Agricole, dell’Istruzione, della Salute e dei Beni Culturali, con la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, un calendario di attività che saranno formalmente aperte proprio il 16 novembre alle ore 9.30 da un confronto tra ministri ed esponenti dell’accademia, coordinato dalla giornalista Donatella Bianchi e trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Ministero dell’Ambiente.

Il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha dichiarato: “La dieta mediterranea rappresenta l’esempio più concreto di sviluppo sostenibile e tutela della biodiversità. Come ha riconosciuto l’Unesco, la dieta mediterranea costituisce una tradizione che unisce insieme più generazioni in una saggezza millenaria, rispettando i cicli stagionali e l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Secondo i rapporti più recenti dell’Ispra la dieta mediterranea, rispetto agli altri modelli nutrizionali, è la più sostenibile, la più rispettosa dell’ambiente, la meno inquinante, quella che richiede il minor sfruttamento di risorse naturali primarie come l’acqua. Ed è l’arma migliore per contrastare lo spreco alimentare. Sviluppando questo ragionamento gli studiosi hanno affiancato alla classica piramide alimentare della dieta, una piramide ambientale che ha certificato come questo stile di vita sia il modello da seguire se si ama l’ambiente e si vuole scommettere sul futuro del pianeta”.

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