Dodici milioni di siriani vivono nella morsa della fame

Sono 12,4 milioni, una cifra record, equivalente a circa il 60 per cento della popolazione, i siriani che vivono nell’insicurezza alimentare, secondo i nuovi ed allarmanti dati dell’Agenzia ONU World Food Programme (WFP). In poco più di un anno, 4,5 milioni di persone si sono aggiunte a quanti soffrono di gravi carenze alimentari.

La crisi economica, la perdita di posti di lavoro dovuta alla pandemia da COVID-19 e il forte aumento dei prezzi dei generi alimentari, stanno peggiorando la situazione già difficile dei siriani logorati da dieci anni di conflitto che li ha visti costretti ad abbandonare le proprie case.

 “La situazione non è mai stata così grave. Dopo dieci anni di conflitto, le famiglie siriane hanno dato fondo ai loro risparmi mentre devono affrontare una crisi economica che peggiora di giorno in giorno”, ha detto Sean O’Brien, Rappresentante e Direttore WFP in Siria.

 I generi alimentari di base necessari a nutrire una famiglia per un mese – pane, riso, lenticchie, olio e zucchero – ora costano almeno 120.000 sterline siriane (equivalenti a 234 dollari), molto di più di un salario medio.

“Deve essere motivo di allarme che un semplice pasto sia al di là delle possibilità delle famiglie in Siria, e questi nuovi dati mostrano come l’assistenza umanitaria faccia la differenza tra avere cibo in tavola e andare a dormire affamati. Il sostegno salvavita non è mai stato così fondamentale”, ha spiegato O’Brien.

La verifica della sicurezza alimentare

 La Verifica della Sicurezza Alimentare e dei Mezzi di Sussistenza 2020, condotta dal WFP e dai suoi partner stima, inoltre, in 1,3 milioni di persone il numero di quanti soffrono di grave insicurezza alimentare – che significa non poter sopravvivere senza assistenza alimentare. Si tratta di un raddoppio rispetto allo scorso anno, a cui se ne potrebbero aggiungere altri 1,8 milioni senza un intervento urgente.

 Nell’ultimo anno i prezzi del cibo sono schizzati alle stelle in Siria. I prezzi dei beni di base sono aumentati del 236 per cento mentre crollava il valore della sterlina siriana. In media, il prezzo del carburante è aumentato da 1.000 sterline siriane del gennaio 2020 a 5.000 sterline siriane del gennaio di quest’anno.

I genitori raccontano di dover prendere decisioni disperate per sopravvivere. Mangiano quantità ridotte di cibo per poter sfamare i propri figli, indebitandosi e vendendo beni e bestiame per avere un pò di reddito.

Inoltre, quasi il 50 per cento della popolazione siriana ha perso una o più fonti di reddito.  La causa è la recessione economica complice  la pandemia da COVID-19.

Attività e identità del WFP

 Il WFP fornisce ogni mese assistenza alimentare salvavita a quasi 5 milioni di siriani tra i più vulnerabili. Per molti di loro, si tratta dell’unico cibo che hanno a disposizione ogni mese.

 Il WFP ha bisogno di ulteriori 375,3 milioni di dollari fino a luglio 2021 per assicurare la continuazione dell’assistenza in Siria.

Anche la distribuzione dei viveri spesso crea assembramenti pericolosi per l’incolunità delle persone. Nella foto che abbiamo pubblicto  come copertina, le persone ad Aleppo si accalcano  intorno ai mezzi del WFP per riuscire ad accaparrarsi il cibo. Ognuno purtroppo teme che finisca in fretta e di non fare in tempo a ricevere la prorpia razione..

L’agenzia ONU World Food Programme che è stata insignita del Premio Nobel per la Pace 2020, è impegnata a salvare vite nelle emergenze.  E’  la più grande Organizzazione umanitaria al mondo la cui assistenza alimentare vuole costruire un percorso di pace, stabilità e prosperità. Soprattutto  per quanti si stanno riprendendo da conflitti, disastri e dall’impatto del cambiamento climatico.

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