Draghi alla Camera: ecco cosa decidere al Consiglio domani e venerdì – VIDEO

“Mosca continua ad aggredire militarmente città ucraine nel tentativo di espandere il controllo sul territorio e rafforzare la propria posizione”. Così ha aperto Mario Draghi alla Camera per le dichiarazioni in vista del Consiglio europeo di domani e venerdì. Poi cita le città colpite e i dati: al 20 giugno sono 4.569 i civili ucci e 5.691 feriti secondo le Nazioni Unite. “Ma il numero è certamente molto più alto”, commenta il Premier. Poi i profughi, sempre restando sui dati. “Soltanto in Italia sono oltre 135mila i cittadini ucraini arrivati dall’inizio dell’invasione”. E di nuovo ringrazia i cittadini e le cittadine italiani che si sono spese nell’accoglienza.

Sostegno all’Ucraina e sanzioni alla Russia, la strategia italiana, come detto ieri in Senato. A seguire Draghi fa riferimento all’incontro a Kiev con Zelensky. Il Presidente dice ci ha chiesto “una pace che rispetti i loro diritti e le loro volontà”. Infatti, commenta: “Solo una pace concordata può essere duratura”. 

Sostegno significa anche ricostruzione. “Non è un’impresa che possono affrontare i singoli Stati, lo sforzo deve essere collettivo e coinvolgere gli organismi internazionali e le banche di sviluppo”, spiega Draghi. “Oggi spetta a tutti noi aiutare l’Ucraina a rinascere”, prosegue.

Sull’ingresso di Kiev in UE afferma la posizione favorevole dell’Italia. “Sono consapevole che non tutti gli Stati membri oggi condividono questa posizione, ma la raccomandazione della Commissione è una posizione incoraggiante”, commenta. “La raccomandazione della Commissione europea – prosegue – è incoraggiante”. Fa poi riferimento alle riforme strutturali richieste e spiega del lungo percorso che potrebbe attendere il Paese oggi in guerra.

Poi le sanzioni con il sesto pacchetto, adottato lo scorso tre giugno dal Consiglio Europeo. Elenca quindi: embargo sul petrolio; fine del trasporto di petrolio a Paesi terzi dall’UE; esclusione di tre banche russe dal sistema Swift; ampliamento dei beni bloccati per l’esportazioni; sanzioni a 18 entità russe e 65 persone “fra cui anche il militare responsabile del massacro di Bucha“, spiega Draghi; sospensione dei tre organi di informazione statali russi che diffondono propaganda. “Il tempo ha rivelato e sta rivelando che queste misure sono sempre più efficaci”, afferma. E specifica: “I nostri canali di dialogo sono aperti, non smetteremo di sostenere la diplomazia e sostenere la pace. Una pace nei termini che sceglierà l’Ucraina”. E spiega come nei colloqui con Putin più volte si sia parlato di mettere in agenda la pace.

In agenda al Consiglio si parlerà anche dell’allargamento dell’Unione e del progetto di Macron di una comunità politica europea. “Questo progetto non sarà un canale sostitutivo allo status di Paese candidato”.

Si comincia però, anche con il Consiglio, a guardare ad un nuovo futuro dell’Unione: confini e sviluppo economico. “Il parere positivo della Commissione europea sull’adozione dell’euro da parte della Croazia dal 2023 è un ottimo segnale che l’Italia coglie con favore”, riporta il Premier. Diritti e tutele. le parole chiavi che ‘attraggono’ nuovi Paesi in UE. “L’allargamento dell’UE comporta a riflessione profonda sulle regole che disciplinano il suo funzionamento: in politica estera, di sicurezza, sociale”, spiega Draghi. Quindi rimanda alla necessità di un summit intergovernativo per mettere al centro questa riflessione.

E del futuro europeo parla citando le crisi: quella climatica, quella umanitaria dal blocco dei porti dentro il conflitto, come quello di  Micholaiv, colpito e distrutto, che conteneva 250mila tonnellate di cereali. “La produzione potrebbe calare fra il 40 e il 50% rispetto allo scorso anno. Dobbiamo sbloccare le forniture. Nell’immediato realizzare lo sminamento dei porti e garantire l’uscita delle navi in sicurezza. Non vedo alternativa a una risoluzione della Nazioni Unite“, questa la soluzione per Draghi.

Quindi, il nodo energia legato a doppio filo all’inflazione, al 7,3% a maggio in Italia. Cosa fare? Per Draghi dobbiamo “agire ‘anche’ sulla fonte del problema: contenere rincari gas ed energia“. Si pensa ad un tetto massimo dei prezzi per le forniture di Mosca. “L’Europa deve muoversi con rapidità e decisione per tutelare i propri cittadini dalle ricadute della crisi innescate dalla guerra”. Cita i 30 miliardi di euro dall’anno scorso a famiglie e imprese in Italia, con contributo straordinario dalle imprese dell’energia “che hanno maturato profitti enormi grazie all’aumento dei prezzi”. Chi ha beneficiato dei rincari è stato chiamato a contribuire: “una scelta dettata dal principio di solidarietà e responsabilità”, spiega.

Concludendo, sostenere l’Ucraina, ricercare la pace, superare questa crisi i tre passi. “Questo è il mandato ricevuto dal Parlamento, questa è la guida per la nostra azione“, chiude.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it