Draghi: rimodulare il calendario scolastico

Il professor Mario Draghi,sembra avere le idee chiare sulla scuola.  Sa perfettamente che da essa, da una sua buona gestione, dipende il futuro del Paese. Certamente, in termini di lavoro e avvenire dei giovani. Ma non solo:è pure uno strumento da utilizzare contro “i divari geografici, generazionali e di genere”. Mentre, al contempo,non si valorizza la formazione professionale e la ricerca, insieme allo scarso riconoscimento del merito.

Il futuro Governo dovrà rimodulare il calendario scolastico.

Partendo da queste premesse Mario Draghi, parlando coi Gruppi parlamentari finora incontrati, ha dichiarato che il futuro Governo dovrà “rimodulare il calendario scolastico” dell’anno in corso, per recuperare i “numerosi giorni persi“.

Dunque, c’è da ipotizzare che, appena la pandemia rallenterà  e le vaccinazioni raggiungeranno  livelli significativi, la scuola sara invitata a tornare in presenza per più ore e forse anche nei periodi  tradizionalmente dedicati alle vacanze.

Inoltre esiste pure la possibilità che vengano proposti corsi di recupero pomeridiani o in orari extrascolastici.

In ogni caso, se queste sono le intenzioni,  ci sarà molto lavoro da fare.

I primi a essere coinvolti sono  tutti i lavoratori della scuola.Dovrà confrontarsi con i Sindacati, sensibili sugli orari dei lavoratori. Naturalmente  anche con i docenti che, bisogna ricordare, anche con la Didattica a distanza, hanno prestato servizio.

Mario Draghi è particolarmente sensibile al tema della scuola

In attesa di vedere gli sviluppi futuri, è bene ricordare che Draghi è particolarmente attento alle tematiche relative alla scuola. Lo ha dimostrato più volte nei suo interventi.

Ad esempio al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini ha dichiarato: “bisogna investire nella scuola, nell’istruzione, nella formazione dei giovani.”Aggiungendo inoltre,”il debito creato con la pandemia è senza precedenti e dovrà essere ripagato principalmente da coloro che sono oggi i giovani. È nostro dovere far sì che abbiano tutti gli strumenti per farlo pur vivendo in società migliori delle nostre”.

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