Il 6 gennaio 2021, mentre diversi Paesi si apprestavano a salutare le feste, l’America ha regalato – nuovamente – al mondo, immagini che per settimane hanno fatto il giro dei social incontrando, ma soprattutto scontrandosi, con i pareri più disparati e la satira che non lascia scampo. Oggi, sono passati due anni dall’attacco a Capitol Hill.
Attacco a Capitol Hill – I fatti
Durante la manifestazione “Save America March” (“Marcia per salvare l’America”) è partito l’assalto al palazzo del Campidoglio, con lo scopo di occupare la sede del Congresso americano e impedire la proclamazione di Joe Biden a 46º Presidente degli Stati Uniti. I manifestanti, la mattina del 6 gennaio, si sono radunati intorno il Monumento a Whashington dove hanno tenuto valorosi discorsi. Tra i partecipanti, Rudolph Giuliani, il consigliere e avvocato dell’allora Presidente uscente Donald Trump.
Il Tycoon non è venuto meno al suo discorso, che ha tenuto da dietro una barriera di vetro e da dove ha pronunciato parole precise sul fatto che non avesse intenzione di concedere la vittoria al suo avversario: Joe Biden. Trump, inoltre, esortò a una manifestazione ‘pacifica’ verso il Campidoglio. Da una pacifica a violenta manifestazione il passo è stato molto breve.
Il Campidoglio venne preso d’assalto dai suoi sostenitori. Alle ore 13 dello stesso giorno, alcuni dei manifestanti sono riusciti a entrare nell’edificio – fatto documentato dai numerosi tweet e post pubblicati sui social dei gruppi a favore dell’ex Presidente. Alcuni dei facente parte alla manifestazione, sono stati identificati come complottasti di estrema destra di QAnon, l’esercito di Griyper e i Proud Boys. Dato il peggioramento della situazione, la sicurezza del Campidoglio consigliò ai membri del Congresso di trovare un riparo. Grazie all’intervento della Guardia Nazionale, le forze dell’ordine riuscirono a riprendere il controllo della situazione e a sgomberare gli occupanti. Il bilancio finale fu di 52 arresti, 13 feriti e 5 vittime.
Quando la storia diventa un meme – I personaggi dell’attacco
L’attacco a Capitol Hill, oltre che lasciare il mondo e l’America stessa con enormi dubbi, ha regalato agli appassionati dei meme qualcosa di cui ‘sparlare’ per un bel pezzo. La scelta dell’abbigliamento dei manifestanti ha giocato un ruolo sicuramente importante nella vicenda, ma tra loro c’è sicuramente qualcuno che non verrà dimenticato con molta facilità.
A partire dallo ‘Sciamano’, ovvero Jacob Chansley, che è divenuto il simbolo dell’attacco indossando un costume tribale, il copricapo con le corna da bisonte e il volto dipinto con la bandiera americana. A seguito di una perizia psichiatrica è risultato essere affetto da schizofrenia transitoria e disturbo bipolare, tuttavia è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere.
Altrettanto da ricordare è l’uomo con i piedi sulla scrivania della Speaker della camera Nancy Pelosi. Si tratta di Richard “Bigo” Barnett, 60enne attivista pro-armi dell’Arkansas. Attualmente scarcerato, è in attesa del processo. Seguono: la coppia madre e figlio e la fan dell’orsetto Trump’, l‘uomo dalla giacca con la bandiera americana e il cappellino “Florida for Trump”. Soprannominato dai media “Florida flag Jacket”, Robert Scott Palmer è stato condannato a cinque anni di carcere, la pena più pesante finora inflitta ad uno degli assalitori.