“In Francia sono stati attivati oltre 232 siti di vaccinazione per far fronte a una possibile epidemia di Mpox, agente infettivo del vaiolo delle scimmie” – ha dichiarato il Primo Ministro dimissionario Gabriel Attal, promettendo al contempo 100.000 dosi di vaccino ai Paesi più colpiti.
“Siamo pronti ad affrontare qualsiasi scenario e qualsiasi rischio” – ha scritto su X.
Finora, secondo il Governo francese nel Parse non è stata registrata alcun contagio da parte del clade 1, la variante che è più letale e virulenta del clade 2.
La Svezia ha annunciato di aver registrato un primo caso di sottotipo clade 1b, apparso di recente in Africa.
In Francia si vuole correre ai ripari prima che sia troppo tardi e sono stati già aperti in tutto il Paese 232 siti di vaccinazione e molti altri saranno disponibili ha spiegato Attal che ha annunciato che – “Come richiesto dal Presidente della Repubblica, la Francia donerà 100mila dosi di vaccino. Queste dosi saranno distribuite attraverso l’Unione Europea ai Paesi in cui il virus sta circolando fortemente. Queste donazioni aumenteranno l’attuale sforzo europeo di quasi il 50%“.
La scorsa settimana, l’Agenzia sanitaria dell’Unione Africana Africa (Cdc) ha annunciato che circa 200mila dosi saranno distribuite in Africa, grazie a un accordo con l’UE e con il laboratorio farmaceutico danese Bavarian Nordic, il cui vaccino per prevenire la malattia è stato autorizzato già dal 2019.
Sul territorio italiano i centri di vaccinazione, secondo le informazioni fornite dal Governo sono 49 e il Ministero della Salute il 16 agosto ha emesso una circolare in cui afferma che – “la situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo – e ha spiegato che – si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale e che la scorta nazionale di vaccini al momento è sufficiente a garantire il fabbisogno“.
Nella riunione del Comitato per la sicurezza sanitaria dell’UE, il Portavoce della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker, ha ribadito che – “è importante tenere a mente è che la situazione di Mpox non deve essere considerata una emergenza per la sicurezza sanitaria in Europa”.
“Faccio riferimento alla valutazione del rischio fatta dall’Ecdc il 16 agosto quando ha detto che il rischio complessivo per la popolazione generale resta basso” – ha precisato.
“Per quanto riguarda i vaccini – ha proseguito – una delle cose che abbiamo imparato dalla pandemia di Covid è che dobbiamo essere molto ben preparati per le situazioni o crisi sanitarie. Per questa ragione, già nel 2022, l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, Hera, ha concluso contratti per acquisti congiunti fino a 2 milioni di dosi di vaccini Mpox e anche per trattamenti medici fino a 100mila“.
Timori per le uova dei pollai
A Nord della Francia è intanto allarme per le uova dei pollai domestici, risultate contaminate da Pfas, sostanze inquinanti definite ‘eterne’ perché resistenti ai maggiori processi naturali di degradazione.
L’agenzia regionale delle Salute dell’Alta Francia ha infatti raccomandato agli abitanti del dipartimento dell’OISE di non consumare questi alimenti per l’elevata presenza di inquinanti.