E’ ancora lungo il cammino per gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU

Sembra sempre più improbabile il raggiungimento di tutti e 17 gli obiettivi di sostenibilità previsti nell’Agenda dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per il 2030 entro il termine stabilito, anche se in alcuni casi sono stati fatti dei passi in avanti.

E’ quanto emerge dall’ultimo Rapporto SDG Reckoning, curato dalla società di investimenti M & G Investments, dove vengono messi in evidenza i progressi riscontrati per solo alcuni degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Più precisamente, si tratta degli obiettivi n.6 “Acqua pulita e igiene”, n.9 “Industria, innovazione e infrastrutture”, n.11 “Città e comuni sostenibili”, e n.13 “Agire per il clima”.

In particolare, quest’ultimo obiettivo dell’Agenda è al centro dell’attenzione mondiale, sia per le conseguenze di alcuni recenti eventi climatici catastrofici, sia per la lentezza dei progressi già registrati, che minacciano seriamente di non impedire il possibile previsto incremento di 1,5 gradi di temperatura nei prossimi due decenni. In questa prospettiva assumono, pertanto, un’importanza cruciale i colloqui sul clima Cop26, in programma per il prossimo mese di novembre, da cui risulterà in modo inconfutabile l’efficacia delle partnership per lo sviluppo sostenibile.


Sottolineato che sugli esiti di tutti gli obiettivi lo scorso anno ha sicuramente gravato in modo negativo la diffusione della Pandemia da Covid ’19, va ricordato  che arretramenti si sono avuti per l’obiettivo n.1  “Povertà zero”, per il n.8 “Lavoro dignitoso e crescita economica”, per il n.10 “Riduzione delle disuguaglianze” e per il n.12 “Consumo e produzione responsabile”.

Stabili, ma con punteggio tuttora negativo, le situazioni degli obiettivi n.2 “Fame zero”, n.3 “Salute e benessere”, n.4 “Istruzione di qualità”, n.5  “Uguaglianza di genere”, n.14 “La vita sott’acqua” , n.15 “La vita sulla terra” .

Situazione invariata, infine, anche se con un punteggio positivo, per i restanti tre obiettivi, il n.7 “Energia pulita e accessibile”, il n16 “Pace giustizia e istituzioni forti” e il n.17 “ Partnership per gli obiettivi”.

L’impegno per cogliere gli obiettivi prima ricordati dovrà, dunque, essere  decisamente rafforzato, tenendo conto che essi costituiscono la premessa indispensabile per orientare le economie degli Stati verso un modello di sviluppo circolare per soppiantare quello lineare, particolarmente, dispendioso e attualmente utilizzato dalla maggioranza delle nazioni. Un cambiamento di paradigma epocale, una sfida decisamente improba con la posta in palio della salvezza del Pianeta Terra e della riduzione delle disuguaglianze dell’umanità.

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