Fuori Fiorello (per sua libera scelta), per la serie sono tutti utili ma nessuno indispensabile, Amadeus corre ai ripari e chiama sul palco del Festival Checco Zalone, ma solo come superospite.
L”attore e regista pugliese, da tempo nella wishlist del direttore artistico e conduttore Amadeus, ha sciolto le riserve e sarà all’Ariston in una delle cinque serate. E chissà che non dedichi al Festival una delle sue canzoni ironiche e dissacranti che spopolano sui suoi canali social e su YouTube.
“Amadeus, hai finito di pagare il mutuo sulla casa? Hai comprato una casa a tuo figlio? Poi non lavorerai più al massimo Telelombardia“, ha ironizzato Zalone nel servizio del Tg1 che ha documentato la firma del contratto. Tra gli ultimi tormentoni ideati da Zalone c’è quello estivo di “La vacinada“, lanciata la scorsa primavera e cantata in spagnolo maccheronico, in coppia con Helen Mirren, per ironizzare su paure e speranze legate al vaccino. Un anno prima la voglia di esorcizzare la pandemia era stata già fonte di ispirazione per un altro brano, Arriverà l’immunità di gregge, in cui Zalone recitava insieme a Virginia Raffaele.
Recordman di incassi del cinema italiano con un bottino superiore ai 220 milioni di euro raccolti con i suoi film (Cado dalle nubi, Che bella giornata, Sole a catinelle, Quo vado? e Tolo Tolo), Zalone – all’anagrafe Luca Medici, nato a Bari nel 1977 – ha spesso ironizzato nei suoi sketch sulla sua partecipazione al Festival e sulla presunta porta in faccia ricevuta da Pippo Baudo.