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Elezioni 2022 – Letta: “sarà un’opposizione dura e intransigente”. No alla ricandidatura

“Oggi è un giorno triste per l’Italia e per l’Europa”, così ha aperto Enrico Letta nel suo discorso di commento dal Nazareno, in corso. “Ci siamo battuti in tutit i modi per evitare questo esito, con i nostri valori e con un’idea di ITalia del futuro“, ha aggiunto.

Fa un piccolo excursus, in cerca dei nodi più importanti. Parte dalla caduta del Governo Draghi. “Prima abbiamo cercato che la legislatura arrivasse alla sua naturale fine” dice infatti e poi, dritto, punta il dito su Giuseppe Conte: “è stato il punto da cui è partito tutto il resto” dice riferendosi all’azione di Conte, solo, – almeno nell’ottica di Letta – di far cadere Draghi.

Poi, ancora “contro” altri leader, “che non hanno lavorato con il Centrodestra, ma contro di noi”. E più avanti fa l’esempio di Emma Bonino che non ottiene il seggio per “il fuoco nemico dei suoi ex alleati”. E qui parla di Carlo Calenda, leader di Azione.

“Il PD è la prima forza di opposizione. Faremo un opposizione dura e intransigente. Siamo capaci, l’abbiamo già fatta e la faremo”, ribadisce. Come anche sottolinea il nodo Europa (molto nettamente ‘noi contro loro’): “non permetteremo che l’Italia si distacchi dall’Europa”. “Questo risultato non sposta l’Italia da dove deve stare: nel cuore d’Europa e nel cuore dei suoi valori”, dice ancora.

Congresso, Letta: “non mi presenterò come candidato”

Chiudendo annuncia l’accelerazione dell’organizzazione di un Congresso dei partiti del Centrosinistra in tutta la sua costellazione, da Articolo1 in giù. E quindi la costruizione di un nuovo Partito Democratico “di fronte a una destra che più destra non c’è stata”, commenta. E poi annuncia che “al Congresso non mi presenterò come candidato” aggiungendo la volontà di dare spazio ad una nuova generazioni di politici, giovani.

 

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