Ema: “Si a richiamo Pfizer dopo 42 giorni”

Marco Cavaleri, in una conferenza stampa dell’Ema, ha dichiarato: “Dovremmo arrivare presto ad una decisione sui quattro vaccini in corso di valutazione, Curevac, Novavax, Sinovac, Sputnik. E’ importante sottolineare che nei test clinici la somministrazione della seconda dose di Pfizer Biontech era prevista fino a 42 giorni. Queste informazioni sono nel bugiardino del vaccino. Quindi non è una deviazione rispetto alla raccomandazione superare i 21 giorni estendendo a cinque settimane-40 giorni. Se si superassero i 42 giorni, allora sarebbe una deviazione”.

Inoltre, sottolinea Cavaleri: “L’Ema sta valutando la richiesta di estendere l’utilizzo del vaccino di Pfizer Biontech agli adolescenti dai 12 ai 15 anni. Abbiamo accelerato su questa procedura e speriamo di autorizzare alla fine di maggio. L’approvazione arriverà presto.” 

Ha aggiunto Cavaleri dell’Ema: “Non abbiamo indicazioni che la somministrazione della seconda dose di AstraZeneca possa accrescere il rischio di eventi rari avversi legati alle trombosi, per questo motivo riteniamo che la seconda dose del siero debba essere usata. Allo stesso tempo, sappiamo che ci sono Paesi che pensano di dare un altro vaccino come seconda dose. C’è un test clinico in corso nel Regno Unito che ci darà informazioni importanti se sia il caso di andare in questa direzione”. 

Cavaleri ha poi affermato: “Stiamo lavorando parallelamente anche allo scopo di aumentare la capacità produttiva e per aiutare i produttori a portare maggiori forniture di vaccini anti-Covid, di cui c’è un enorme bisogno non solo in Ue ma anche in altre parti del mondo. E in questo senso stiamo cercando di velocizzare procedure che potrebbero consentire l’approvazione di altri siti produttivi. Monitoriamo costantemente le performance dei vaccini anti-Covid nella fase post autorizzazione e stiamo seguendo da vicino la questione delle trombosi rare segnalate dopo la vaccinazione con AstraZeneca e J&J per capire meglio qual è il meccanismo dietro questi eventi avversi guardando a chi ne viene colpito”.

Intanto l’Ema sta parlando con i produttori di vaccini anti-Covid per assicurarsi di essere pronti nel caso ci fosse bisogno di un aggiornamento della composizione di questi prodotti qualora dovessero emergere varianti in grado di sfuggire all’immunità indotta dai vaccini attuali.

 

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