Emergenza notturna su nave da crociera: ma è un’esercitazione della nostra Guardia Costiera

La Capitaneria di Porto di Venezia ha realizzato un’esercitazione di ricerca e soccorso, al largo del litorale di Cavallino, in collaborazione con  la nave da crociera Sea Dream I,  partecipante all’esercitazione e uscita dalla bocca di Lido e diretta a Trieste.

Nello scenario ipotizzato, la nave ha effettuato una chiamata di soccorso a causa di una falla nello scafo, che ha causato lo sbandamento dell’unità.  Il Comandante della nave da crociera ha simulato la segnalazione di una presenza di quindici passeggeri in acqua, gettatisi in preda al panico. La chiamata faceva, quindi, scattare il dispositivo dei soccorsi e per far fronte all’emergenza simulata venivano impiegate, oltre all’unità “Search and Rescue” CP833 e al gommone GC A122 della Guardia Costiera di Venezia, anche mezzi concorrenti di Guardia di Finanza, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Polizia di Stato, questi ultimi due presenti anche con i rispettivi nuclei sommozzatori.

Dodici simulanti volontari della Federazione Italiana Salvamento Acquatico di Treviso e Verona interpretavano il ruolo dei pericolanti, simulando diversi infortuni, tra codice rosso, giallo e verde del triage. Tre simulacri, invece, venivano utilizzati per interpretare tre persone in codice nero, tra cui due poi recuperati a 22 metri di profondità dai Nuclei Sommozzatori.

Compiti delle Unità coordinate dalla Guardia Costiera veneziana sono stati l’individuazione, il recupero e il trasporto dei simulanti naufraghi presso il PMA (posto medico avanzato) allestito prontamente a Punta Sabbioni dalla Protezione Civile di Cavallino Treporti, dove personale sanitario della Croce Verde di Cavallino, CISOM di Venezia e Unità Territoriale E.I. ACISMOM di Padova, coordinato dalla Centrale Operativa del 118 SUEM di Venezia, ha stabilizzato e successivamente simulato il trasferimento degli infortunati nei centri ospedalieri a bordo di autoambulanze della Croce Verde.

Al fine di rendere più verosimile l’esercitazione, sono stati utilizzati due razzi rossi di emergenza sparati dal bordo della nave per richiamare l’attenzione delle risorse nautiche. L’esercitazione ha rappresentato un importante momento di crescita professionale per tutto il personale di terra e di bordo che ha partecipato alle complesse operazioni SAR, oltre a testare le capacità operative e le tempistiche d’intervento per fronteggiare, in maniera provvidenziale ed efficace, eventuali eventi reali nonché a verificare le modalità d’intervento degli Enti istituzionalmente preposti.

Lo svolgimento al tramonto e poi nell’arco notturno, tra l’altro, ha permesso di testare ancor più approfonditamente le capacità operative di Guardia Costiera e delle altre forze intervenute.

Autore:

Redazione

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it