Emoji: gli utenti vogliono faccine più rappresentative

Gli emoji sono diventati una parte fondamentale della nostra comunicazione. Tanto che, secondo delle statistiche pubblicate da WorldEmojiDay.com, sarebbero circa 900 milioni le emoji scambiate ogni giorno su Facebook Messenger. Un numero che, sommandolo alle conversazioni scambiate tramite WhatsApp e altre piattaforme, tende sicuramente a crescere.

Emoji e modifiche

Ma non tutti sono soddisfatti di questo metodo di comunicazione e vorrebbero introdurre alcune modifiche. Secondo una ricerca, che pone l’attenzione sulle faccine e il loro utilizzo, condotta dal Global Emoji Diversity & Inclusion Report, su un campione di 7000 persone, provenienti da sette Paesi diversi, ben il 54% ritiene che la propria identità sia correttamente rappresentata dalle emoji, ma ci sono alcune lacune da colmare.

Jennifer Lee, co-fondatrice di Emojination, in merito alla partnership in corso con Adobe, ha dichiarato: “Il sostegno di Adobe è stato fondamentale per le attività che Emojination ha portato avanti negli ultimi cinque anni al fine di avere emoji più inclusive e rappresentative. Ci permette anche di sostenere le persone appassionate che si battono per vedere rappresentate sé stesse e le proprie culture. Portando all’approvazione di emoji per il sari, l’hijab, il boomerang, la piñata, la matrioska, l’arepa e il bubble tea”.

Tuttavia, c’è una tendenza comune tra gli intervistati. L’83% considera opportuno che le faccine diventino più inclusive, soprattutto per quanto concerne la rappresentazione della cultura, dell’età e del gruppo etnico. Invece, poco più del 76%, concorda sul fatto che le faccine siano un elemento importante per comprendere meglio gli altri. Oltre che creare unità.

La personalizzazione delle emoji per aspetti come il colore della pelle ha sicuramente reso questo strumento più inclusivo. Si tratta di uno sviluppo dal successo indiscutibile, ma le persone vogliono di più: per riflettere al meglio il proprio aspetto, desiderano alcune opzioni di personalizzazione come il taglio o il colore di capelli, gli accessori, la corporatura e il colore degli occhi”, scrive Paul Hunt, typeface designer e font developer in Adobe.

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