Eurovision Song Contest: quindici secondi per Raffaella Carrà. Vergogna

Anche questa volta ci hanno dimostrato come la televisione italiana non sia capace di ricordare le grandi personalità. E l’Eurovision Song Contest è stato solo l’ultimo di una lunga serie.

Nella serata di ieri, martedi 10 maggio, sono stati dedicati 15, dico 15, secondi alla grandissima Raffaella Carrà. La Rai pensa davvero che per il ricordo della più grande donna della televisione itailana possano bastare quindici secondi? Soprattutto per colei che ha voluto, lottato ed è riuscita a riportare l’Italia all’Eurovision Song Contest.

La tv di stato era riuscita a dimostrare la sua incompetenza in merito agli omaggi, già durante l’ultima edizione del Festival di Sanremo. Ma almeno in quella occasione l’omaggio a Raffaella Carrà è durato quasi 5 minuti. Non sono nemmeno riusciti a dedicare gli studi Rai di Roma alla Raffa nazionale. Tra pochi mesi, esattamente il 5 luglio prossimo, sarà un anno dalla sua scomparsa e ancora nessuno è riuscito ad omaggiare come si deve la Carrà.

Pensare che la tv spangola ha dedicato alla nostra Raffaella una puntata intera di “Tu Cara Me Suena“, versione spagnola di Tale e Quale Show; anche il calcio ha fatto meglio della tv italiana. Sempre la Spagna, vorrei ricordare, si è mobilitata a pochi giorni dalla sua morte per dedicarle una piazza.

E noi in Italia non riusciamo a dedicare un evento come l’Eurovision Song Contest a lei? Sarebbe dovuto essere incentrato tutto su di lei o almeno una puntata intera.

Ma purtroppo Raffaella Carrà non è la prima e non sarà l’ultima icona del nostro Paese ad essere messa nel dimenticatoio. Ad oggi nulla per quanto riguarda Lina Wertmüller; nulla per Monica Vitti; nulla per Gigi Proietti; per non parlare di David Sassoli o ancora Fabio Concato e Gino Strada. Solo per Carla Fracci qualcosa è stato fatto. La serie tv che si stava girando quando lei era ancora in vita. Ma almeno qualcuno ci ha pensato.

La fortuna di questi grandi artisti è quella di avere il grande pubblico che pensa a loro; perché se fosse per dirigenti o altre cariche, sarebbero già finiti nell’abisso del dimenticatoio.

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