Fabrizio De André oggi avrebbe compiuto 81 anni

Faber, nomignolo che gli diede Paolo Villaggio per la sua passione  dei pastelli e le matite della famosa azienda e che aveva un’assonanza con il suo nome, oggi avrebbe festeggiato 81 anni; e anche se Fabrizio De André ci ha lasciato più di venti anni fa, le sue canzoni sono ancora oggi tra le più suonate e cantate.

L’incontro con la musica avviene ascoltando Georges Brassens intorno ai 20 anni, del quale De André tradurrà alcune canzoni, inserendole nei suoi primi album a 45 giri che arriveranno nei primi anni ’60 grazie alla casa discografica “Karim“; i brani presenti nel suo primo “singolo”  saranno “Nuvole barocche” nel lato A, ed “E fu la notte” nel lato B.

Ma prima del successo Faber, insieme all’amico di sempre Paolo Villaggio, durante l’estate si imbarcavano nella navi da crociera come musicisti per le feste di bordo. Lo stesso Villaggio dichiarò che alcune volte si trovavano a suonare con un pianista ancora sconosciuto: Silvio Berlusconi.

La vita di Fabrizio De André e quindi anche le sue future canzoni, saranno segnate anche dalle letture che il cantante incrocerà nella sua vita.  “L’Unico e la sua proprietà” del filosofo tedesco Max Stirner, fu IL libro  che lo segnò insieme a Michail BakuninErrico Malatesta. Ma sarà “Estetica” di Benedetto Croce a fargli capire quale sarà la sua strada: “Lessi Croce, l’Estetica, dove dice che tutti gli italiani fino a diciotto anni possono diventare poeti, dopo i diciotto chi continua a scrivere poesie o è un poeta vero o è un cretino. Io, poeta vero non lo ero. Cretino nemmeno. Ho scelto la via di mezzo: cantante.” Nel 1962 Fabrizio diventa marito e padre. Sposerà Enrica Rignon che darà alla luce il loro unico figlio: Cristiano

La canzone di Marinella

Il 1964 è l’anno del suo sesto singolo “La canzone di Marinella“, anche se sarà grazie all’interpretazione di Mina nel 1967 che arriverà il successo nazionale. Il brano è ispirato a un fatto di cronaca che Fabrizio spiegherà in un’intervista nel 1993:

la Canzone di Marinella non è nata per caso, semplicemente perché volevo raccontare una favola d’amore. È tutto il contrario. Questa è la storia di una ragazza che a sedici anni ha perduto i genitori, una ragazza di campagna dalle parti di Asti. È stata cacciata dagli zii e si è messa a battere lungo le sponde del Tanaro ed un giorno ha trovato uno che le ha portato via la borsetta dal braccio e l’ha buttata nel fiume e non potendo fare niente per restituirle la vita, ho cercato di cambiarle la morte.

Così è nata la Canzone di Marinella, che se vogliamo ha anch’essa delle motivazioni sociali, nascostissime. Ho voluto completamente mistificare la sorte di Marinella. Non ha altra chiave di lettura se non quella di un amore disgraziato; se tu non racconti il retroscena è impossibile che uno pensi che all’origine c’era una gravissima problematica sociale. Certi fatti della realtà, soprattutto quand’ero giovane, mi davano un grande fastidio, allora cercavo di mutare la realtà.


Gli anni delle collaborazioni e del rapimento di Fabrizio De André

Gli anni ’60 sono quelli che vedono  la nascita di brani come “La canzone dell’amore perduto“, “La ballata dell’amore cieco” e la famosissima ” Amore che vieni, amore che vai “. Negli anni ’70 oltre alla sua musica, decide di dedicarsi ai nuovi talenti lavorando con I Ricchi e Poveri e i New Troll, per cui scriverà i brani del loro album “Senza orario senza bandiera“. Gli anni ’70 sono anche gli anni dell’amore e della tragedia. Nel ’74 conosce Dori Ghezzi, che starà con lui fino alla sua morte, e che con lui condividerà due momenti importanti: uno bellissimo e uno traumatico.

Nasce nel 1977 la loro figlia Luisa Vittoria detta Luvi; nel 1979, dopo due anni dal loro trasferimento in Sardegna, Fabrizio e Dori vengono rapiti il 27 agosto dall’Anonima Sarda, gruppo criminale di sequestratori sardi che in quasi 30 anni di “attività” ha compiuto oltre 170 rapimenti. Fabrizio e Doris rimasero nella mani dei loro sequestratori per 4 lunghi mesi fino alla loro liberazione. Il 21 dicembre per Doris e il 22 dicembre per Fabrizio dopo che il padre del cantante versò 550 milioni di lire come loro riscatto. Questa esperienza da al cantautore, una grande fonte di ispirazione per le sue canzoni; sarà dedicato a questa tragica storia il suo decimo album “Hotel Supramonte” nome in codice usato dai banditi.

Nel 1980 pubblica Una storia sbagliata dove il cantante rievocherà la tragica vicenda di Pier Paolo Pasolini. Sposa Dori Ghezzi nel 1989 a Tempio Pausania in Sardegna con un giovane Beppe Grillo come testimone di nozze. Nel 1990, esce la sua canzone-denuncia in merito alla situazione critica delle carceri italiane negli anni Ottanta e la sottomissione dello Stato al potere della criminalità organizzata: Don Raffaè; la canzone alludeva a Raffaele Cutolo, famoso boss camorrista, fondatore della “Nuova Camorra Organizzata“. Il boss della malavita scrisse al cantautore per chiedere conferma in merito al brano e al suo “coinvolgimento“. Volle anche complimentarsi con lui, meravigliandosi tra l’altro di come De André fosse riuscito a cogliere alcuni aspetti della sua personalità e della sua vita carceraria senza averlo mai incontrato.

 

Il malore che non lascerà scampo a De André

Nell’agosto del 1998, durante le prove del concerto che si sarebbe dovuto tenere a Saint-Vincent il 24 agosto, Fabrizio non sta bene. Non riesce a nemmeno a tenere la chitarra in mano a causa un forte dolore al torace e alla schiena. Questo farà sì che il concerto saltasse. Fabrizio De André verrà sottoposto ad esami medici ad Aosta per cercare di dare una spiegazione a quanto accaduto. Gli verrà diagnosticato un carcinoma polmonare. Da quel momento tutti i concerti verranno cancellati e Fabrizio De André non si esibirà mai più.

Verrà ricoverato a novembre dello stesso anno, ma la malattia è ormai avanzata. L’11 gennaio 1999 il poeta cantautore si spegne. Al suo funerale parteciperanno oltre diecimila persone; all’interno della sua bara verranno messi un pacchetto di sigarette, una sciarpa del Genoa, alcuni biglietti, un naso da clown ed un drappo blu. Il 14 gennaio avverrà la cremazione e le sue ceneri, per suo volere, saranno sparse al largo di Genova, nel Mar Ligure, il suo mare.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it