Farmaco Covid “universale” per la cura del virus

I vaccini restano l’arma più efficace contro il Covid. Ma le numerose varianti stanno accelerando la ricerca di farmaci “universali” per bloccare il virus, in tutte le sue mutazioni. I Ricercatori, provenienti dall’Università di Toronto (Canada), hanno analizzato le proteine virali in 27 specie di coronavirus e migliaia di campioni da pazienti Covid, per scoprire sequenze proteiche che possano essere colpite dal farmaco.

L’obiettivo della ricerca era di individuare delle proteine che si mantenessero costanti fra varie specie di coronavirus, indicando ai farmaci dove intervenire per contrastare l’infezione. Attraverso un algoritmo, il team guidato da Matthieu Schapira ha scoperto due proteine (nsp12 e nsp13) condivise da tutte le 27 specie di coronavirus analizzate dall’indagine. Si tratta dei bersagli ideali per un farmaco.

“I virus mutano, come sappiamo. Ma se mantengono uguali delle precise strutture proteiche significa che queste sono molto importanti” ha spiegato Schapira.

La ricerca di un farmaco “pan-coronavirus”, un farmaco valido per tutte le varianti di coronavirus, è diventata ancora più preziosa col moltiplicarsi di varianti capaci di schivare la copertura vaccinale. Nel giugno del 2021 l’Amministrazione Usa ha lanciato il cosiddetto Antiviral Program for Pandemics, un piano da 3,2 miliardi di dollari per accelerare sviluppo e sperimentazione di farmaci antivirali per la malattia.

L’ unico antivirale approvato attualmente dall’Ema, l’Agenzia Europea del farmaco, risulta essere il Remdesivir: un medicinale sviluppato dall’azienda Gilead Sciences, già utilizzato in precedenza contro l’epidemia di Ebola. Si può somministrare solo per infusione in ospedale, con un trattamento che oscilla da un minimo di 5 a un massimo di 10 giorni e un dosaggio iniziale di 200 milligrammi, per poi scendere a 100 milligrammi nel resto del trattamento.

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