Fedez “asfaltatore” unico e ufficiale del Primo Maggio. Sotto accusa Rai e Lega

Da oggi il secondo nome con cui possiamo chiamare Fedez è “l’asfaltatore” perchè con il suo discorso ha preso è asfaltato vertici Rai e Lega. Come si suol dire: due piccioni con una fava. 

Durante il suo discorso Fedez ha parlato del settore dei lavoratori dello spettacolo, ma soprattutto ha parlato del DDL Zan appena calendarizzato al Senato. Ma prima ha voluto far sapere al pubblico di Rai 3 che ha dovuto inviare il suo discorso alla rete in quanto doveva essere approvato. “Approvazione che in prima battuta dai vertici di Rai3 non c’è stata, perché mi hanno chiesto di omettere i riferimenti ai partiti, ai nomi dei politici. Ho dovuto lottare un pochino e alla fine mi hanno dato il permesso di dire ciò che dico, assumendomene le responsabilità. E comunque il contenuto è stato definito dalla vicedirettrice di Rai3 “inopportuno”,  queste le parole con cui Fedez ha iniziato il suo monologo. 

Nel discorso il rapper fa nomi e cognomi di onorevoli, candidati e candidate, Assessori della Lega che negli anni si sono espressi in un modo molto “personale” sulla questione dell’omosessualità. Ricorda Fedez dal palco: “Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno’, Giovanni De Paoli, Consigliere Regionale della Lega Liguria. ‘I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali’, Alessandro Rinaldi, Consigliere per la Lega, Reggio Emilia“.

Altro fatto che fa presente Fedez sono le “priorità” che Ostellari ha detto di essere più importanti del DDL Zan: “Qualcuno come Ostellari ha detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia rispetto al ddl Zan e allora vediamole queste priorità: il Senato non ha avuto tempo per il ddl Zan perché doveva discutere l’Etichettatura del vino; la riorganizzazione del Coni; l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano; e per non farsi mancare niente il reintegro del vitalizio di Formigoni. Quindi secondo Ostellari probabilmente il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza”.

Infine parla di aborto e degli anti abortisti: “l’utracattolico e antiabortista Jacopo Coghe, amicone del leghista Pillon, è stato il primo a esprimersi contro il Ddl Zan ma non si è accorto che il Vaticano ha investito milioni di euro in un’azienda che produce la pillola del giorno dopo. Cercavate il nemico altrove, ma non vi siete accorti che il nemico ce l’avevate in casa. Che brutta storia”.

Di seguito tutto il suo discorso.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da FEDEZ (@fedez)

Fedez accusa la Lega e la Rai che a loro volta “cercano” maldestramente di smentirlo

Subito dopo l’esibizione di Fedez arrivano le risposte di Viale Mazzini e di Matteo Salvini. Ma iniziamo dal leader del carroccio che dice in risposta al cantante: “Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti; adoro la Libertà, la musica, l’arte, il sorriso. Adoro e difendo la libertà di pensare, di scrivere, di parlare, di amare. Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge. È già così, per fortuna. Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero; un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. È già così” scrive Salvini sul suo profilo Facebook. Senza però capire che quello che manca è l’aggravante di reato.

Meno “gentile” il comunicato stampa che la Rai ha divulgato subito dopo il discorso di Fedez; “Rai 3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta. Né la Rai né la direzione di Rai 3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto. La Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell’organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi”.

Potrebbe sembrare che la cosa possa finire qui invece arriva il colpo di scena. E arriva direttamente da Fedez stesso che su Twitter decide di pubblicare la telefonata tra lui e i vertici di Rai 3: “Visto che non amo essere preso da bugiardo, ecco la telefonata intercorsa ieri sera, dove la vice direttrice di Rai 3, Ilaria Capitani, insieme ai suoi collaboratori mi esortano ad ‘adeguarmi ad un sistema dicendo che sul palco non posso fare nomi e cognomi”. 

 

Dopo tutto questo per Fedez: game, set e partita. Ora bisognerà vedere come reagiranno i vertici Rai alla pubblicazione della telefonata.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it