Green Pass chi controlla e come viene fatto applicare

Il Presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, intervenuto a ‘Radio anch’io Green pass obbligatorio dal prossimo 6 agosto si è mstrato dubbioso sulla gestione dello strumento digitale affermando  che “alcuni passaggi rendono difficile l’applicazione delle norme scelte”.

Fedriga si è chiesto: “Chi controlla? E come viene fatto applicare? Non possiamo dare al barista e al ristoratore l’onere di fare il bodyguard, su questo lo Stato ci deve essere. Io credo che in questo momento bisogna accompagnare il Paese. Vedo una tensione che mi preoccupa nel Paese, uno scontro tra bande, non è possibile. Noi come Conferenza delle Regioni avremmo spinto di più per un accompagnamento”.

“E’ importante vaccinarsi, ne sento di tutti i colori. Il grande vantaggio del vaccino è che evita quasi totalmente la malattia grave e ciò significa che non si vanno a riempire gli ospedali, il dramma del coronavirus. E’ una battaglia di tutti, non solo del singolo”, spiega ancora Fedriga, facendo un “appello ai cittadini perché è una battaglia che va condotta insieme”. Per il Presidente, “non bisogna però mettere sulla graticola chi ha dubbi sul vaccinarsi, ma spiegare. La battaglia si vince se le istituzioni si muovono insieme ai cittadini”.

E poi, in verità legittimamente, aggiunge commenta la  posizione ddi alcuni media sulla posizione in merito ai vaccini del suo Segretario politico: “su chi parla di schiaffo’a Salvini da Draghi, buttare, e qua c’è una responsabilità di alcuni organi di informazione, ogni frase come uno scontro tra persone e tra i partiti è sbagliato. Legittimamente possono esserci posizioni diverse, Salvini non ha mai detto non vaccinatevi, ha detto concentriamoci sulle categorie fragili”, continua Fedriga che, in quanto esponente della Lega, ovviamente non può che essere d’accordo con il Suo leader politico.

La risposta del Governo c’è

Secondo Palazzo Chigi, agli operatori autorizzati al controllo bisognerà mostrare soltanto il QR Code sia nella versione digitale del certificato, direttamente da smartphone o tablet, sia nella versione cartacea. La verifica dell’autenticità del certificato è effettuata dagli operatori autorizzati, per esempio nei porti e negli aeroporti, esclusivamente tramite l’app VerificaC19, nel rispetto della privacy. Se il certificato è valido, il verificatore vedrà soltanto un segno grafico sul proprio dispositivo mobile (semaforo verde) e i dati anagrafici: nome e cognome e data di nascita. Il verificatore può chiedere di mostrare anche un documento di identità in corso di validità.

Dal nostro punto di vista siamo convinti che, se la legge prevede che il cittadino debba mostrare il green pass nei luoghi in cui l’accesso è subordinato alla verifica che la persona interessata lo abbia al suo seguito, il proprietario o il gestore e il personale incaricato, hanno il dovere e la legittimazione di richiedere l’esibizione del documento  ai soggetti interessati,  come, ad esempio,  avviene per gli accessi negli hotel. Non serve essere un bodyguard, nè servono agenti di Polizia: può paradossalmente essere rischiesto anche da un minore perchè è un gesto utile e necessario per tutelare la salute dell’intera comunità.

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