Come nel caso di Vigevano anche il femminicidio avvenuto a Grosseto si scopre dopo la confessione dell’assassino. Silvia Manetti è stata trovata uccisa con la gola tagliata nel posto del passeggero; mentre il coltello a serramanico usato dall’omicida è stato trovato sul sedile di guida.
Dopo il femminicidio l’uomo ha chiamato i Carabinieri raccontando quello che aveva fatto. “Ho appena tagliato al gola alla mia compagna” avrebbe detto al carabiniere che ha risposto alla telefonata. Immediatamente due auto hanno raggiunto l’uomo sul luogo del delitto. Non si conosce ancora il movente né cosa sia successo prima dell’omicidio, sono in corso le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri di Grosseto per ricostruirlo. L’unica cosa nota e che la coppia prima del delitto era andata a cena fuori. Poi l’uomo avrebbe guidato fino a località Campetroso, luogo dell’omicidio distante una ventina di chilometri dal luogo dove vivevano.
I militari giunti sul posto hanno fatto calmare l’uomo, dopodiché lo hanno condotto in caserma anche con qualche difficoltà dato che, una volta fatto salire a bordo di un’auto dell’Arma, nha iniziato a dare in escandescenze sfondando un vetro della vettura. Poi, in base ai primi accertamenti è stato tratto in arresto.
Il PM Anna Pensabene interrogherà l’uomo quando sarà nelle condizioni mentali giuste per rispondere alle sue domande. Sul posto è sopraggiunto il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Grosseto insiema ai militari della Compagnia Carabinieri di Follonica e del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Grosseto.
La coppia si era trasferita da poco a Monterotondo Marittimo e non risultano segnalazioni o denunce di precedenti violenze o maltrattamenti. La donna lavorava in un locale di Monterotondo, località in cui la coppia aveva deciso di trasferirsi da poco tempo, con il consolidarsi della loro relazione.