flat tax per rilanciare patto tra contribuenti e Fisco

Nel Consiglio dei Ministri del 26 luglio è stato approvato in via definitiva il decreto correttivo in materia di adempimento collaborativo, concordato e scadenze fiscali e l’avvio di una nuova forma di tassazione piatta è indubbiamente una delle novità di maggior rilievo, in particolare la flat tax punta a rilanciare il patto tra contribuenti e Fisco.
Arrrivano regole di maggior favore per i forfettari.Si applicherà sul reddito incrementale proposto dal Fisco, e accettato dal contribuente, la introdotta per le partite IVA che applicano gli ISA.

Una novità che cambia le regole per il calcolo degli acconti e che dal punto di vista pratico impatterà sulla scadenza del secondo acconto di novembre.
Chi sceglierà di aderire al concordato preventivo biennale potrà quindi beneficiare di regole di maggior favore sul fronte della determinazione delle imposte aggiuntive dovute sul differenziale tra il reddito dichiarato nel 2023 e il reddito concordato per il biennio 2024-2025.

L’intento del Governo, che ha recepito una delle indicazioni formulate dai rappresentanti del mondo professionale e imprenditoriale nel corso delle audizioni sullo schema di correttivo, è di premiare maggiormente le partite IVA che già ad oggi, e quindi a prescindere dall’adesione al concordato, sono già considerate fiscalmente affidabili sulla base degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale.

Anche le partite IVA che applicano il regime forfettario, e che quindi già beneficiano della flat tax del 15% e del 5% per i primi cinque anni di attività, potranno contare su una tassazione di favore in caso di adesione al concordato.
In tal caso le aliquote fissate ammontano al 10% e al 3% per i forfettari startup, con le medesime regole di calcolo previste per i soggetti ISA.

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it