A Rocca d’Evandro, in provincia di Caserta, è scoppiato un focolaio di 76 positivi a seguito di una veglia funebre per un’anziana. Il tutto è avvenuto il 27 dicembre quando a risultare positivi furono inizialmente venti familiari, compresi i bambini, ai quali si aggiungono anche i vicini.
Il nuovo focolaio si aggiunge al primo scoppiato nella Residenza per anziani situato sempre nel comune. Nella struttura sono risultati positivi operatori sanitari e anziani. Presa visione dell’ultimo fatto avvenuto a seguito della veglia funebre, il sindaco ha ordinato il divieto di assembramenti e la chiusura di spazi pubblici. Ulteriore divieto per la partecipazioni ai funerali, ai quali potranno prendere parte soltanto i parenti di primo e secondo grado.
Focolaio scoppiato dopo la richiesta dell’anziana signora
Nonostante i divieti di assembramenti e la zona rossa attiva che ha coinvolto tutta Italia, in punto di morte l’anziana signora ha espresso la volontà di avere al suo fianco tutta la famiglia. Nel dolore, i familiari hanno deciso di ascoltare le ultime parole della donna riunendosi al suo capezzale.
A pochissimi giorni dall’accaduto, i parenti hanno iniziato ad avvertire i primi sintomi al quale sono seguiti i tamponi. L’allarme è scattato già dai primi dieci risultati positivi, messi subito in isolamento. Ma tra i bambini presenti e anch’essi positivi, diversi erano asintomatici e questo ha fatto scattare ulteriore preoccupazione.
Tuttavia, non è la prima volta dall’inizio della pandemia che scoppi un focolaio a seguito di una veglia o un rito funebre. Il primo caso di “disobbedienza” ci fu ad aprile al comune di Saviano quando centinaia di persone si sono assembrate per seguire il feretro del sindaco morto per il Covid. L’ultimo saluto che i cittadini volvano dare al loro sindaco-medico, Carmine Sommese, scomparso all’età di 66 anni. L’assembramento fece parlare molto e ripreso da diversi cellulari, ha fatto il giro del web in pochissimi minuti.
