Roma, 1 dic. – (Adnkronos) – Una foresta gestita in modo sostenibile e legale può migliorare la propria capacità di assorbire carbonio, sotto gli effetti del cambiamento climatico, fino al 28%, contribuendo parallelamente alla creazione di nuove opportunità di business per i gestori forestali, che possono così guadagnare ogni anno da 2 (per le pratiche più semplici) a 16 euro ad ettaro (per attività ambientali molto impegnative) ma solo per quelle superfici di bosco in cui si sviluppino attività ‘addizionali’ che permettano di assorbire un maggior quantità di tonnellate di Co2 rispetto alla gestione ordinaria.
È quanto emerge da Madames-Ax, il progetto coordinato da Meeo S.r.l insieme alla Fondazione Cmcc, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e al Pefc Italia, grazie al finanziamento di Eit, Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia, nell’ambito della comunità dell’innovazione chiamata Climate-Kic.
Il progetto intende stimare il valore dei servizi ecosistemici del bosco, ovvero “i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano”, proprio a partire dalla capacità di assorbire Co2, contrastando il cambiamento climatico ma anche il rischio idrogeologico. Il tutto applicando uno strumento informatico, realizzato dalla Fondazione Cmcc e messo a punto per il progetto, che simula le dinamiche forestali.
Partendo dai dati riguardanti il bosco e il clima e simulando scenari futuri, lo strumento permette infatti di quantificare alcuni servizi ecosistemici e di validarne le potenzialità, in termini non solo ambientali ma anche economici. Il progetto è stato sperimentato e verificato per la prima volta in Italia, in Emilia Romagna, nell’area forestale certificata Pefc gestita dal Consorzio Agro-Forestale dei Comunelli di Ferriere, già impegnato con Leroy Merlin Italia per la realizzazione di interventi di gestione sostenibile.
Il modello di simulazione applicato dalla Fondazione Cmcc consente di valutare quanto una foresta sia in grado di mitigare il cambiamento climatico attuale, ovvero la sua efficienza nel sequestrare carbonio da parte degli alberi che la compongono e su quanto saranno in grado di immagazzinarne nel prossimo futuro, visto il cambiamento climatico in atto. I risultati del progetto suggeriscono che una gestione sostenibile e corretta del bosco ne possa migliorare la capacità di sequestro del carbonio, sotto gli effetti del cambiamento climatico, del 18% nel medio termine (2050) e fino al 28% nel lungo termine (2080).
Questo grazie agli interventi di gestione attiva, con interventi selvicolturali periodici, che come conseguenza riducono anche il rischio d’incendio. Garantire un corretto stato di salute degli ecosistemi forestali permette quindi da una parte di aumentare la resilienza al cambiamento climatico delle foreste stesse, dall’altra di garantire la produzione di servizi ecosistemici necessari per la vita degli essere umani.
In più, grazie ad un dato scientificamente certificato, i proprietari forestali potranno fornire, alle aziende che devono abbattere il loro impatto ambientale, un servizio ecosistemico quantificato in cambio di risorse economiche. Obiettivo finale è quindi quello di individuare e validare un modello di business per le imprese che intendono scambiare servizi ecosistemici prodotti dalle foreste gestite in modo sostenibile.
“I servizi ecosistemici delle foreste avranno una maggiore resilienza al cambiamento climatico se sapremo garantire un corretto stato di salute dei boschi: per farlo è necessario fornire alle comunità forestali le risorse economiche corrette che gli permettano di non abbandonare le aree interne del Paese”, dichiara Monia Santini referente scientifico del progetto. “Con il progetto Madames-Ax, abbiamo lavorato all’applicazione di strumenti innovativi che potessero trasformarsi in nuove opportunità commerciali per quelle comunità la cui economia si basa su prodotti e servizi forestali”.
“Fino ad oggi il valore dei servizi ecosistemici è sempre stato calcolato con formule matematiche e sulla base dell’esperienza di ricercatori; con questo lavoro abbiamo fatto un importante passo avanti per la realizzazione di un modello che dia la possibilità di certificare e validare in modo scientifico e neutrale il valore di un bosco”, spiega Antonio Brunori, segretario generale di Pefc Italia. “Grazie al lavoro portato avanti dai ricercatori, i proprietari o gestori forestali potranno calcolare la capacità di produzione di servizi ecosistemici delle loro foreste, in primis la capacità di stoccaggio di anidride carbonica, e metterli in vendita in un mercato che vede disponibili diverse organizzazioni o aziende che intendono neutralizzare le proprie emissioni”.
“Madames-Ax rappresenta uno dei numerosi esempi virtuosi di applicazione dei concetti dell’economia digitale fortemente basata sui dati relativi a contesti molto ‘terreni’ come quello della gestione forestale”, sostiene Marco Folegani, titolare dell’azienda Meeo S.r.l, coordinatore del progetto, “attraverso un utilizzo massivo dei dati disponibili, la gestione dei servizi ecosistemici consente di produrre benefici in termini di utilizzo sostenibile delle risorse naturali e quindi di resilienza della foresta stessa”.