Per gli afghani che vogliono lasciare il Paese ci sono difficoltà, sia via terra dove i confini sono massicciamente presidiati dai Talebani, sia attraverso l’Aeroporto Internazionale di Kabul, per raggiungere il quale si sono formate code di vetture chilometriche e dove il traffico aereo è in tilt.
Le Forze Armate americane, pertanto, assumeranno, quindi, il controllo del traffico aereo all’aeroporto dove è stato traferito quasi tutto il personale diplomatico, incluso l’ambasciatore americano in Afghanistan Ross Wilson.
“Nelle prossime 48 ore, avremo esteso la nostra presenza a quasi 6.000 militari” finalizzata esclusivamente “all’assunzione del controllo del traffico aereo”, afferma una nota del Pentagono e del Dipartimento di Stato.
”Nei prossimi giorni trasferiremo fuori dal Paese migliaia di cittadini statunitensi…nonché personale locale della missione statunitense a Kabul e le loro famiglie, e altri afghani vulnerabili”
La bandiera a stelle e strisce è stata rimossa dagli edifici che ospitavano gli uffici dell’ ambasciata statunitense.
“Stiamo completando una serie di misure per rendere sicuro l’aeroporto internazionale di Hamid Karzai per consentire la partenza sicura del personale statunitense e alleato dall’Afghanistan tramite voli civili e militari”, hanno affermato il Pentagono e il Dipartimento di Stato in una dichiarazione congiunta.
Gli Stati Uniti, a nome di più di 65 nazioni, hanno poi sollecitato i talebani che hanno ripreso il potere in Afghanistan a lasciare che gli afghani che lo desiderino possano lasciare il Paese, avvertendo che li riterranno responsabili di eventuali abusi.
Il Segretario di Stato USA Antony Blinken ha scritto su Twitter.”Gli Stati Uniti si uniscono alla comunità internazionale nell’affermare che gli afghani e i cittadini internazionali che desiderino partire devono poterlo fare”.