Francia, pronto il ritiro dal Sahel. La lotta al jihadismo in Africa cambia volto

Il Presidente francese Emmanuel Macron annuncia una “profonda trasformazione” rispetto alla presenza della Francia nel Sahel. Le truppe francesi sono pronte a ritirarti dalla regione africana. Dopo 8 anni di presidio, dalla prima missione “Serval” sotto la presidente di Hollande, e con 55 vittime francesi nel conto, Macron dichiara terminata l’operazione “Barhane” e la conseguente chiusura di diverse basi militari, in particolare in Mali.

Proprio in Mali infatti è recente la destituzione del Presidente a causa di un nuovo golpe militare. “Non possiamo mettere in sicurezza zone che ricadono nel caos e nell’assenza di legge perché gli Stati decidono di non assumersi le loro responsabilità – commenta, amaro, Macron -. È impossibile, se non un lavoro senza fine“. Così si rivolge, neanche troppo velatamente, proprio ai dirigenti maliani.

Verso un alleanza internazionale con il terrorismo jihadista

Il ritiro non significherà ovviamente la fine della lotta contro il terrorismo jihadista. La Francia proseguirà, come anche l’Italia, ma nel quadro di un’alleanza internazionale che vede “associati gli Stati della regione“. Questo ha spiegato il Presidente, senza però fornire date, né dettagli sulla riduzione dei 5.100 soldati francesi attualmente presenti sul terreno. Macron comunicherà nuovamente su questo dossier a fine mese.

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