Chiesa gremita oggi, 20 maggio, a Roma per i funerali di Franco Di Mare morto venerdì all’età di 68 anni in seguito a un mesotelioma. Nella chiesa degli Artisti, la basilica di Santa Maria in Montesanto, molti i volti noti che hanno scelto di partecipare alla funzione, sia della Rai che della politica. Tra gli altri Bruno Vespa, Maurizio Gasparri, Alberto Matano, Nunzia De Girolamo, i vertici Rai Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, la presidente Rai Marinella Soldi, l’attore Beppe Fiorello.
“Un uomo capace di andare controcorrente”, nell’omelia
“Lo ricorderemo come un grande amico, che amava la cucina, amava cucinare, lo sapeva fare da vero chef, ricorderemo il suo amore per la tavola, che era stare insieme con le persone. Un uomo capace di andare controcorrente, con una forte personalità ironica con la quale ha scherzato anche nei momenti più seri della malattia. Ha sempre avuto una battuta, sdrammatizzando, cercando di portare leggerezza per non aggravare e non pesare con questa sua gentilezza d’animo”, ha detto don Walter Insero, rettore della Basilica Santa Maria in Montesanto, nel corso dell’omelia.
Un uomo “sempre elegante, fino alla fine”, “un uomo generoso che esprimeva un senso di affetto protettivo verso gli altri. Anche se conosceva qualcuno da poco, se capiva che c’era bisogno, era un uomo profondamente generoso”. Di Mare “mai disperato, ha affrontato la battaglia” della sua malattia “con dignità e forza, ha dato coraggio lui per non pesare, anche con un filo di voce”, aggiunge il parroco.
Commoventi le parole pronunciate in chiesa dalla moglie del giornalista. “Non avrei mai pensato che questo momento potesse essere tanto lacerante”, ha detto Giulia Berdini. “Mi hai insegnato a guardare la vita quotidiana dalla parte del bene. Franco vedeva sempre il bene. Mi hai coccolata, protetta, mi hai aiutato a capire i miei errori. Sei stato un compagno come si leggono nei libri e mi amavi tanto. Spero di averti fatto felice, se qualche volta non è successo perdonami”. Ora “dovrò camminare senza te al mio fianco, senza il tuo sorriso ad incoraggiarmi. Non so se ce la farò. Anche se sei dentro di me e lo sarai per sempre”, ha aggiunto.
Anche la figlia Stella con un filo di voce ha ricordato il papà: “So che oggi sarebbe meravigliato da questo clamore -ha detto -. Grazie per la fiducia incondizionata, non mi hai mai fatto dubitare delle mie possibilità. Sapevo che volevo arrivare più in là, e ti ringrazio”.
Al termine del funerale di Franco Di Mare come da tradizione nella chiesa di Piazza del Popolo è stata letta la preghiera degli artisti. A declamarla l’amico giornalista e conduttore Federico Ruffo. A seguire, il ricordo della storica autrice Rai Paola Miletich tra gli applausi della folla.
“Ci sentivamo continuamente, con messaggi privati. Il suo messaggio di commiato è stato veramente bellissimo”, dice Bruno Vespa fuori dalla chiesa degli Artisti. “Franco era così generoso che era difficile non volergli bene. Credo anche di essere stato il suo direttore”, dice sorridendo. Quanto all’ultima intervista di Di Mare rilasciata a Fabio Fazio in cui il giornalista ha rivelato della sua malattia chiamando in causa la Rai, “è stata un’intervista molto toccante, in cui si è vista tutta l’umanità di Franco anche in un momento difficile, e mi fa piacere soprattutto che dopo quell’intervista la Rai, che si era addormentata, si sia risvegliata per lui. I dirigenti della Rai oggi presenti? Doveroso”, conclude Vespa.
Come “una persona perbene, molto attaccata al giornalismo nel senso più autentico della parola”, lo ricorda il collega Francesco Giorgino.
“Il film è interessante se si pensa che Franco rimarrà per sempre in quelle immagini. Era ispirato al suo libro, alla sua storia, però ha raccontato forse la parte più alta della sua vita, la più poetica e meravigliosa“, dice Beppe Fiorello, uscendo dai funerali del giornalista. L’attore è stato protagonista della fiction ‘L’angelo di Sarajevo’, tratto dalla storia vera di Franco Di Mare raccontata nei suoi libri, ‘Non chiedere perché’ e ‘Il cecchino e la bambina. Emozioni e ricordi di un inviato di guerra’. Il film racconta la storia di vita del giornalista, che adottò una bimba, Stella, portandola via dall’inferno della guerra di Sarajevo. Quella bambina “che Franco ha portato via dalla guerra oggi è qua”, dice ancora Fiorello. “Sono veramente dispiaciuto, addolorato, ci sentivamo spesso e parlavamo della vita, del lavoro, mi mancherà molto”, aggiunge.
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