Freddy Mercury

Freddy Mercury, leggenda del rock. 31 anni fa la scomparsa

Trentuno anni fa, il 24 Novembre del 1991, ci lasciava un mito senza tempo, l’icona del rock: Freddy Mercury.

Freddy Mercury, nato a Stone Town il 5 Settembre 1946, è stato un cantautore e compositore britannico. Viene ricordato per il suo talento vocale e per l’esuberante personalità sul palco. È considerato uno dei più celebri e influenti artisti nella storia del rock. Viene inoltre riconosciuto come uno dei migliori frontman di sempre.

Nel 2008 la rivista statunitense Rolling Stone lo pose al 18° posto nella classifica dei migliori cento cantanti di tutti i tempi. L’anno successivo si piazzò al primo posto tra le voci rock per Classic Rock.

Nel 1970 la nascita di Queen

Nel 1970 , insieme al chitarrista Brian May e al batterista Roger Tylor, fondò i Queen. Un anno più tardi si aggiunse il bassista Jonh Deacon.

Per il gruppo rock  britannico, di cui fece parte fino alla sua prematura scomparsa, scrisse canzoni di successo come Bohemian Rapsody, Crazy Little Thing Called Love, Don’t Stop Me Now, Killer Queen, Love Of My Life e l’intramontabile We Are The Champions.

Oltre all’attività con i Queen, negli Anni Ottanta intraprese un breve percorso da solista con la pubblicazione di due album, Mr. Bad Guy nel 1985 e Barcelona nel 1988. Quest’ultimo frutto della collaborazione con la soprano spagnola Monteserrat Caballè.

Nel 1992 nasce il “The Mercury Phoenix Trust” per lotta all’AIDS

In sua memoria venne organizzato, il 20 Aprile 1992, il Freddy Mercury Tribute Concert. Parteciparono molti artisti di tutta la scena musicale internazionale. Parte dei proventi dell’evento furono utilizzati per fondare The Mercury Phoenix Trust, organizzazione impegnata nella lotta contro l’AIDS.

Il 18 Febbraio 1990 Freddy Mercury fece la sua ultima apparizione televisiva in diretta, in occasione del conferimento del premio per il contributo dei Queen alla musica britannica ai BRIT Awards.

La crescente diffusione di notizie su una possibile malattia di Mercury, amplificata dalla morte per AIDS di Nikolai Grishanovich, uno dei suoi tanti amanti, portò il gruppo a decidere di diffondere un comunicato stampa ufficiale nel quale si smentiva ogni illazione sul conto del cantante.

La sua ultima apparizione pubblica risale invece  al video della canzone These Are The Days of Our Lives. Qui il frontman appare molto dimagrito. Il videoclip del brano venne tuttavia reso pubblico solo dopo la sua morte, su sua precisa volontà, e montato in bianco e nero per nascondere i segni della malattia sulla pelle.

Alle 18:48 di quell’ormai lontano 24 Novembre del 1991 Mercury morì nella sua casa di Logan Place a causa di una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all’AIDS, all’età di 45 anni, con Jim Hutton al suo fianco.

I funerali, che si svolsero al Kensal Green Cemetery in forma strettamente privata, furono celebrati da due sacerdoti zoroastriani. Alle esequie parteciparono  soltanto trentacinque persone tra cui i suoi genitori, la sorella Kashima con il marito, i suoi compagni di band, Mary Austin e i cantanti Elthon Jonh e David Bowie.

Il feretro venne accompagnato nella cappella col suono delle cover di Aretha Franklin di Take My Hand, Precious Lord e You’ve Got Friend.

Secondo le sue ultime volontà, Mercury fu cremato e le sue ceneri furono affidate a Mary Austin. Le conservò nella sua camera da letto per circa due anni e, successivamente, le sparse segretamente nel luogo designato dal cantante.

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