Genocidio in Namibia: la Germania oggi lo riconosce

La Germania oggi ha riconosciuto, per la prima volta, di aver commesso “un genocidio”, nei primi anni del ‘900, contro le popolazioni degli Herero e dei Nama. Oggi conosciuta come la Namibia. “Qualificheremo – ha dichiarato il Ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas – ufficialmente questi eventi per quello che sono dalla prospettiva odierna: genocidio

Sono passati più di 100 anni, Berlino riconosce le atrocità commesse durante l’era coloniale, promettendo oltre un miliardo di euro per lo sviluppo.

In un comunicato il Ministro degli Esteri lo ha definito “Come gesto per il riconoscimento delle sofferenze enormi inflitte alle vittime, vogliamo sostenere la Namibia e i discendenti delle vittime con un programma significativo di 1,1 miliardi di euro per la ricostruzione e lo sviluppo. Sono felice che sia stato possibile raggiungere un accordo con la Namibia su come affrontare insieme il capitolo più buio della nostra storia comune”.

Tale somma verrà corrisposta nell’arco di 30 anni, secondo fonti vicine alle trattative, e dovrà avvantaggiare in primo luogo i discendenti delle due popolazioni colpite.

Genocidio degli Herero e dei Nama

La notizia arriva dopo che rappresentanti dei governi dei due Paesi. Con il coinvolgimento degli Herero e dei Nama, hanno raggiunto un accordo su una dichiarazione politica dopo quasi sei anni di negoziati. Ma il documento deve essere ancora firmato.

In passato non sono mancate contestazioni da parte dei due gruppi etnici con denunce di quella che è stata considerata come una campagna pubblicitaria del governo tedesco. Come parte dell’accordo, il governo tedesco prevede il riconoscimento del genocidio.

I numeri dello sterminio parlano, secondo gli storici, tra il 1884 e il 1915, hanno perso la vita  circa 65.000 delle 85.000 persone della comunità Herero. E di almeno 10.000 delle 20.000 dei Nama.

Il riconoscimento della colpa e la nostra richiesta di scuse è un passo importante per accettare questi crimini e – conclude Maas – definire il futuro insieme”.

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