Roma, 27 nov. (Adnkronos) – La Genova Smart Week ha dedicato l’ultima giornata alla Smart Mobility con tre sessioni incentrate su mobilità elettrica, infrastrutture dedicate, smart parking, micromobilità e bike economy.
“Da gennaio il Comune di Genova – ha sottolineato Matteo Campora, assessore ai Trasporti, Mobilità integrata, Ambiente, Rifiuti, Animali, Energia del Comune di Genova – intende offrire facilitazioni nelle aree blu e azzurre per le auto non inquinanti con l’obiettivo di far circolare in alcune zone cittadine solo mezzi a impatto zero. Come Comune abbiamo predisposto infrastrutture importanti per la ricarica in città. Ora l’industria deve supportarci affinché i prodotti siano accessibili anche economicamente. Genova, dopo aver attivato un servizio di scooter sharing totalmente elettrico, sta pensando anche di avviare uno sharing auto elettrico. Occorre però che l’infrastruttura di ricarica non sia solo presente in città, ma anche sulle autostrade. In parallelo, il Comune ha avviato dei cambiamenti sul Tpl. Sono arrivati i primi bus elettrici, sono state trasformate alcune rimesse e abbiamo il progetto di sostituire l’intera flotta con mezzi elettrici entro il 2025″.
“Il settore della mobilità elettrica, sia privata sia pubblica, ha continuato a crescere a livello mondiale e nazionale anche con la pandemia ma il nostro Paese è indietro – spiega Simone Franzò, direttore Osservatorio Smart Mobility del Politecnico di Milano – Il settore è cresciuto a livello internazionale nel 2019 con il +9% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un totale del 2% del parco circolante. La Cina domina il mercato mondiale, una macchina elettrica su due è immatricolata là. L’Italia conferma i trend di crescita internazionali, ma con valori assoluti molto inferiori (0,9% sul totale delle auto) e forti differenze tra Nord e Sud”.
Per sostenere la crescita occorre garantire un servizio efficace, efficiente, con tariffe contenute. Stimando un impatto di 6 milioni di veicoli elettrici nei prossimi 10 anni, l’aumento del fabbisogno di energia sarà solo del 3% in più ma si registrerà un forte incremento sulla rete di distribuzione (+8,5%) e di potenza impegnata (+10,3%). “Non possiamo accettare il rischio di un netto aumento delle tariffe – sottolinea Emanuele Regalini di Arera – la strada migliore per contenere i costi di ricarica non sono gli incentivi, ma utilizzare risorse già esistenti (punti di prelievo e sfruttando potenza già impegnata, per esempio vicino ad alberghi o supermercati)”.
Gnl e Gpl strategici per favorire la transizione energetica, come ha confermato Andrea Arzà, Assogasliquidi-Federchimica. “I combustibili gassosi per il trasporto leggero e pesante rappresentano una valida alternativa nella transizione energetica come confermato nella direttiva Dafi. Le auto a Gpl rappresentano il 6,5% del parco circolante in Italia mentre la richiesta di Gnl nel 2019 è stata pari a 106.600 tonnellate, con un aumento dei consumi del 127% rispetto al 2018. Le nostre proposte al governo prevedono incentivi per convertire a Gpl e a gas naturale le auto euro 4 e 5, per ridurre le emissioni di 7,6 tonnellate di NOx e 90mila tonnellate di CO2 in tre anni con un ritorno di 134 milioni di euro”.
La giornata dedicata alla smart mobility si è conclusa con una sessione dedicata a micromobilità e bike economy.