Gerusalemme è una città ormai quasi deserta. I negozi sono chiusi, anche se alcuni gruppi di pellegrini visitano i santuari e alcuni sono italiani che continuano il loro programma nella Città Santa in attesa di ripartire.
I pellegrini che viaggiano con gruppi organizzati non hanno riscontrato problemi negli spostamenti e hanno subito poche limitazioni al loro programma. Ha trovato alcuni problemi in più chi viaggia da solo o in piccoli gruppi.
Un gruppo di archeologi del Pontificio Istituto di Archeologia Sacra (Piac) è rimasto bloccato a Betlemme fino a domenica sera a causa delle restrizioni, ma è riuscito a raggiungere Gerusalemme grazie al coordinamento con il consolato italiano e la Custodia di Terra Santa.
Il principale problema è il rientro in Italia, poiché la maggior parte dei voli è stata cancellata e non si prevede un miglioramento della situazione nei prossimi giorni. L’aeroporto di Ben Gurion è aperto, ma molte compagnie stanno cancellando i voli per precauzione, causando notevoli disagi ai passeggeri. L’ambasciata e il consolato italiani stanno cercando di assistere i connazionali presenti in Israele, soprattutto turisti e pellegrini, in coordinamento con la Farnesina.
Nella Basilica del Santo Sepolcro, i pellegrini continuano a entrare per pregare e toccare i luoghi della morte e risurrezione di Gesù. Anche se alcuni gruppi manifestano preoccupazione per la situazione, i sacerdoti invitano a evitare il panico, pur ammettendo la gravità della situazione e consigliando prudenza negli spostamenti.
Dalle ore 17 local (le 16:00 italiane), suonano nuovamente le sirene anti-razzo a Gerusalemme.