“It’s coming home”. Sì, ma a casa nostra! I gesti folli dell’Inghilterra

Era tutto più bello quando il gioco del calcio, proprio perché da sempre conosciuto come “gioco” o sana competizione, tendeva ad unire le persone, ad accogliere tutti sotto un’unica bandiera. Erano bei tempi quando prima di ogni cosa veniva messa la parola rispetto.

Ieri sera fino ai temuti rigori, l‘Italia ha tenuto stretti i denti e il tricolore, felice di come sarebbero andate le cose. Orgogliosa di aver portato la propria Nazione in finale. Il famoso Wembley. La famosa Inghilterra. Ma famosa di cosa?

Questa mattina gli italiani si sono svegliati con l’orgoglio di come è andata e con il cuore pulsante di un Paese che ne ha viste tante e ha voluto gioire. Un abbraccio consolatorio e negli occhi, ancora la parata di Donnarumma. E se da una parte impazzava la felicità, dall’altra lo facevo la violenza…quella pura.

Secondo posto per l’Inghilterra, ma i giocatori non lo accettano

Possiamo far finta di accettare il comportamento dei tifosi, ma mai un Paese dovrebbe farlo nei confronti della mancanza di sportività da parte dei propri giocatori. Il secondo posto è scomodo da accettare, soprattutto dopo che l’Inghilterra è stata tappezzata di striscioni e cartelloni rappresentando una vittoria che, alla fine,  non è arrivata. Un vecchio detto dice “Mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso”. Cara Inghilterra, l’orso vi è soltanto passato davanti.

Infatti quella scena non è piaciuta neanche ai britannici; dagli spalti inglesi per l’intero e lunghissimo match, sono arrivati sempre e soltanto fischi. Un tifo, il loro, che aveva in bocca il sapore dell’invidia, della competizione malata, del mostrare a tutti i costi di volere essere meglio. Un pezzo “non più europeo” che voleva dimostrare quanto vale. La risposta la sapete già.

Per non parlare poi, della violenza inaudita dei tifosi inglesi che hanno atteso gli italiani fuori dei varchi dello stadio per scaraventarli a terra e picchiarli. Il video che sta girando sul web, si commenta da solo.

Detto ciò, riassunto del loro triste finale? I loro spalti si svuotano, i giocatori si tolgono la medaglia e il nostro capitano intanto alza la coppa.

“It’s coming Home” eh sì ragazzi, ma a casa nostra! Sempre e solo Forza Azzurri!

 

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