Giletti vs Formigoni: la battaglia infuocata a “Non è l’Arena”

Nella nuova puntata di “Non è l’arena di ieri sera, domenica 6 giugno, è andata in scena la battaglia delle battaglie. Massimo Giletti contro Roberto Formigoni. Tutto parte dal reintegro del vitalizio all’ex Presidente della Regione Lombardia da parte della “magistratura“, come dice Formigoni.

E’ stata la magistratura a decidere di riconoscermi quello che mi spetta con due sentenze“,  ha dichiarato Formigoni facendo scattare la scintilla. Infatti, è stato subito interrotto dal padrone di casa, Massimo Giletti, che in tono “caliente” ha  precisato: “Non è magistratura, è autodichia, che quando vi fa comodo usate e quando non vi fa comodo non usate“.

Da precisare per chi ci legge che l’autodichia è “la facoltà, di cui godono alcuni Organi costituzionali di decidere, autonomamente ed in deroga al principio di separazione dei poteri, i ricorsi avanzati dai propri dipendenti avverso atti amministrativi  redatti dagli Organi stessi. Essa viene definita anche giurisdizione domestica e compete al Parlamento.

Il giurista Santi Romano dava questa interpretazione dell’autodichia: “Il falso dogma dell’onnipotenza parlamentare, congiunto a quello della divisione dei poteri, ha contribuito a fare del Parlamento uno Stato entro lo Stato. Un corpo chiuso ed indipendente, cui si è persino negata la qualità di Organo statale, facendolo, invece, organo di una democrazia giuridicamente immaginaria e un rappresentante, specie per il mezzo della Camera elettiva, della volontà sovrana del popolo, non immedesimata con quella dello Stato, ma concepita in antitesi, talvolta in vera lotta, con questa“. Ma torniamo alla battaglia Giletti VS Formigoni.

Giletti e Formigoni Show

Ricordiamo che Roberto Formigoni attualmente sta scontando una condanna in via definitiva di 5 anni e 10 mesi per corruzione e a seguito della quale,  tutti i suoi conti sono stati sequestrati e  gli è stato tolto il vitalizio dal Senato.

Non un euro che mi verrà riconosciuto deriverà da altro se non da soldi accumulati da me e affidati al Senato” urla Formigoni ; poi si calma leggermente e ricorda che “viene definita pensione e non vitalizio e la si trova in due pronunciamenti della Corte di Cassazione. La Corte Costituzionale nel 1994 l’ha definita pensione“.  A quel punto  Giletti decide di incalzare: “Il problema è la morale, uno che viene condannato per corruzione in questo Paese non dovrebbe ricevere il vitalizio“. 

Così, poco dopo che Formigoni si era calmato, si surriscalda nuovamente,  inveendo contro il conduttore e parlando di se in terza persona. “Nel nostro Stato conta la legge, non siamo in uno Stato etico Giletti. Studi, si informi. La legge dice questo, so che le dispiace molto, l’ho visto nelle trasmissioni precedenti che lei ha preso Formigoni come bersaglio“. È in quel momento che Giletti decide di utilizzare la carta delle “aperture” replicando: “Grazie alla sua apertura potrebbero darla anche ai mafiosi“. Immediata la risposta di Formigoni: “Questa è una falsità; la legge stabilisce che chi si è macchiato di delitti di mafia, terrorismo o evasione non riceverà nulla. Smettetela di raccontare che la sentenza sui vitalizi favorisce mafiosi, terroristi ed evasori“.

Quindi Signor ex Presidente, io credo che forse sarebbe giunto il momento di cambiare la legge, aggiungendovi, magari, che il vitalizio o la pensione come lei preferisce chiamarlo, possa essere esteso “a tutti coloro che sono condannati in via definitiva anche di corruzione“. Perchè a questo punto, Signor ex Presidente, tutti potrebbero decidere di praticare  illeciti e continuare a vivere “sereni“…

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