Gimbe: “In ospedale quasi esclusivamente persone non vaccinate”

Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, presentando il nuovo report settimanale, ha dichiarato: “E’ inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici, tra cui medici e politici, che, sovvertendo la metodologia della ricerca scientifica, alimentano la disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone. Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri confidando in protocolli di terapia domiciliare non autorizzati o addirittura in farmaci dannosi e controindicati”.

Un comportamento per Cartabellotta tanto più rischioso considerando il particolare contesto in cui ci troviamo e ha aggiunto: “Il progressivo aumento delle coperture vaccinali e l’adesione ai comportamenti individuali hanno permesso di contenere la quarta ondata e i nuovi casi e i ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere. Tuttavia con l’autunno alle porte, la riapertura delle scuole e i 9,4 milioni di persone, oltre agli under 12, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell’assistenza ai pazienti non Covid-19″.

Nel report della Fondazione Gimbe sulla settimana 8-14 settembre si evidenzia che: “Rispetto alla settimana precedente, tutti i numeri sono in calo. Scendono i nuovi contagi (33.712 contro 39.511), i decessi (389 contro 417), i casi attualmente positivi (122.340 contro 133.787), le persone in isolamento domiciliare (117.621 contro 128.917), i ricoveri con sintomi (4.165 contro 4.307) e le terapie intensive (554 contro 563)”.

Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe afferma: “Sul fronte ospedaliero dopo 8 settimane di aumento si registra una lieve riduzione dei posti letto occupati da pazienti Covid-19, che scendono del 3,3% in area medica e dell’1,6% in terapia intensiva”.

Gianni Rezza, Direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, ha invece dichiarato: “Non ci libereremo facilmente del coronavirus Sarscov2, ma in futuro dovremo essere pronti ad affrontare nuove pandemie dovute ad agenti patogeni sconosciuti. La prossima pandemia potrebbe essere dovuta ad un virus influenzale, ma anche ad un agente diverso. Bisognerà essere pronti con piani pandemici sia contro i virus influenzali che altri a più ampio spettro, facendo tesoro di quanto appreso con la pandemia da Covid-19” .

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