Giochi Olimpici: come hanno viaggiato i cavalli per gli sport equestri

Per i cavalli quello intercontinentale è davvero un viaggio a “cinque stelle”. Dopo una breve attesa a terra in confortevoli box a Liegi, i campioni purosangue vengono caricati a coppie in ampi cassoni (come se fossero dei piccoli van a due posti appositamente costruiti per il loro trasporto aereo) che attraverso le pedane elevatrici del Cargo System, vengono caricati sull’aereo, disposti e assicurati in due file lungo la fusoliera pressurizzata.

I cassoni presentano aperture nella parte anteriore e in quella posteriore per assicurare un normale ricircolo dell’aria e la temperatura della fusoliera è prestabilita e adeguata in accordo tra comandante dell’aeromobile e veterinari.

Durante il viaggio i cavalli, per nulla infastiditi da decollo e atterraggio (che avvengono su piste molto lunghe quindi senza un eccessivo angolo di inclinazione), hanno acqua e fieno sempre a disposizione e consumano due pasti di mangime come se fossero in scuderia.

Gli esclusivi passeggeri sono continuamente monitorati dal personale esperto, dai groom e dai veterinari, che li accompagnano per garantirne benessere per tutto il volo.

Una volta a terra a Tokyo tutti i cavalli vengono ispezionati e visitati prima di salire sui van che dopo 45 minuti di viaggio, questa volta su gomma, li condurranno nelle lussuose scuderie dell’Equestrian Park di Tokyo, sede dei Giochi Olimpici Estivi.

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Redazione

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