Giornata mondiale dell’acqua 2023, accelerare il cambiamento

(Adnkronos Salute) – Il 22 marzo si è celebrata la Giornata mondiale dell’acqua indetta dall’Onu. E parallelamente, nei palazzi delle Nazioni Uniti, i leader mondiali si incontrano per discutere dei problemi più importanti legati alla risorsa idrica. Tema centrale dell’edizione del 2023 è accelerare il cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria. Un argomento particolarmente sentito in un periodo storico in cui proprio la scarsità dell’acqua sta diventando cronica e sta coinvolgendo anche aree del mondo prima non soggette a queste problematiche. Ricordiamo che nel 2015 tra i vari obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, i Governi del mondo si sono impegnati affinché entro il 2030 tutti i Paesi abbiano la possibilità di gestire in sicurezza le risorse idriche e i servizi igienico-sanitari. Obiettivi che ad oggi sembrano difficilmente raggiungibili.
La Giornata mondiale dell’acqua 2023 coinvolge anche il nostro Paese, sempre più alle prese, ormai da due anni di seguito, con la carenza d’acqua. Basta dare un’occhiata a fiumi e corsi d’acqua che risultano praticamente a secco a causa delle scarsissime precipitazioni. E non va meglio neanche a livello di innevamento delle nostre montagne dove si registra in media il 67% in meno di neve rispetto alla media degli ultimi 10 anni.
Tra le varie iniziative messe in campo in occasione del World Water Day 2023, segnaliamo per esempio il dossier “Accelerare il cambiamento: la sfida dell’acqua passa dalle città”, pubblicato da Legambiente, una sorta di vademecum sulle soluzioni più semplici e immediate per mettere un freno al deficit idrico. Prima fra tutte, mettere in atto una efficace ed efficiente raccolta delle acque meteoriche. A cominciare dal miglioramento della gestione dell’acqua nelle nostre città, oltre all’utilizzo dei reflui in agricoltura, che permettebbero di raccogliere fino a 22 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno. Altri aspetti su cui puntare per la gestione dell’acqua nei tessuti urbani riguardano il de-sealing del suolo ovvero la deimpermeabilizzazione, oltre al risparmio idrico in edilizia, per esempio creando più tetti verdi sugli edifici e riducendo i consumi di acqua nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni. Ma naturalmente servono regole e norme da far applicare. Si pensi, ad esempio, che ad oggi solo 850 comuni italiani (poco più del 10% del totale) si è dotato di regolamenti per ridurre il consumo di acqua nell’edilizia.
Senza dimenticare che per una migliore gestione dell’acqua servono anche le azioni di ognuno di noi. Dai piccoli gesti quotidiani, quali quello di chiudere l’acqua del rubinetto quando ci si lava i denti oppure utilizzare lavatrici e lavastoviglie con programmi di lavaggio rapidi e green. Ma si possono mettere in atto comportamenti a favore del risparmio idrico anche attraverso scelte personali ponderate su quali prodotti alimentari e di abbigliamento acquistare, privilegiando quelli la cui produzione comporta un minor consumo di acqua.

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